La vecchia concezione dei “socialisti buoni” contro i “liberali cattivi” è dura a morire…
In un suo scritto Visco (l’ex ministro delle Finanze) ha ribadito quella che deve essere una sua ferrea convinzione: i socialisti sono contro l’evasione fiscale, mentre i liberali tendono a favorirla.
Niente di più falso: è una prova ulteriore di come anche da parte di un politico importante (ex ministro di Tesoro e di Finanze) si continui nella becera convinzione che liberali e liberisti siano la stessa cosa. Sarebbe come affermare che tra comunismo e socialismo non ci sia alcuna differenza. Infatti liberisti, sono coloro che sostengono che l’economia e il mercato devono essere senza leggi e senza freni, una specie di arena o di giungla in cui vince il migliore, ma, in verità, spesso il più forte, il più furbo o il più mascalzone).
Per i liberali, invece, è l’uomo che, con le sue libertà, sta al centro di tutto; e quindi altrettanto importanti sono regole e limiti che permettano a ognuno di essere davvero libero senza prevaricare sui diritti degli altri; e altrettanta importanza hanno il principio di sussidiarietà, e l’aiuto che ognuno deve dare ai più sfortunati.
E se lo Stato, per un liberale, non è che l’insieme dei cittadini che si danno regole e limiti per meglio convivere, allora evadere è un reato altrettanto se non più .
Infatti coll’evasione non si ruba a uno Stato lontano e astratto, o autoritario e vessatorio, ma agli stessi altri nostri concittadini.
Che sia anche questa la matrice di tanto accanimento che i nostri politici spesso mostrano contro chi lavora, guadagna e paga correttamente le tasse? Perché, essendo un liberale che lavora, è da considerare automaticamente un evasore seriale….
di Angelo Gazzaniga