Alla fine vince sempre il burocratese!
La lotta per la semplificazione nella burocrazia e nelle leggi è uno degli impegni più importanti, a parole s’intende, di tutti i governi: dal governo Berlusconi che ha varato un apposito ministero (quello di Calderoli) all’attuale “del cambiamento”
Risultati: nessuno. Leggi e decreti con testi complessi, incomprensibili se non agli iniziati, con riferimenti astrusi sono all’ordine del giorno.
L’ultimo esempio è il decreto per Genova approvato in questi giorni.
- Al momento di definire quale dovrebbe essere l’emolumento del commissario tutti si aspettano al massimo un paio di cifre: l’importo dovrà essere compreso tra x e y!
Invece ecco il testo del decreto: ”Al Commissario straordinario è attribuito un compenso, determinato con decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze, in misura non superiore al doppio di quella indicata all’articolo 15, comma 3, del decreto legge 6 luglio 2011 n 98 convertito, con modificazioni, dalla legge 13 luglio 2011, n 11”.
Ma quanto guadagnerà alla fine questo Commissario?
- Nello stesso decreto sono previste semplificazioni per le imprese interessate dal crollo. Quali imprese? Semplicissimo: “Alle imprese che operano nella Zona logistica semplificata si applicano le procedure semplificate di cui all’art 5, comma 1, lettera a), del decreto legge 20 giugno 2017, n 91, convertito con modificazioni dalla legge 3 agosto 2017, n 123”, Chiarissimo, no?
Non è solo evidentemente un problema linguistico: dietro queste formule astruse e incomprensibili c’è tutto un potere che si trincera dietro l’oscurità e la complessità dei testi per rendere incomprensibili le sue decisioni, per gestire il potere senza controlli e intromissioni.
Perché solo la chiarezza e la semplicità delle norme permettono ai cittadini, a tutti i cittadini di controllare e giudicare l’operato dei propri rappresentanti
di Angelo Gazzaniga