Oggi come ieri, perché vogliamo le primarie

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Un elemento tra i più importanti per le elezioni e di cui non si parla mai

Continua in Italia il dibattito sulla legge elettorale: dibattito infinito perché in media se ne cambia una ogni dieci anni e dibattito esclusivo tra tecnici e politici perché mai argomento ha così poco interessato i cittadini (che sono poi quelli che vanno a votare…)
La discussione è ora tra una legge elettorale maggioritaria (voluta da Salvini e caldeggiata anche da Libertates), oppure una proporzionale con sbarramento (voluta dal PD): ognuno pensa che così potrebbe vincere più facilmente.
Ma c’è una parte della legge elettorale che non viene neppure presa in considerazione: le primarie.
Noi crediamo, e non vediamo come non possa esserlo, che un diritto fondamentale di ogni elettore sia quello di poter scegliere il proprio candidato, votare quello che ha un programma migliore, seguirlo durante la legislatura e giudicarlo alla fine di essa.
Per ottenere tutto ciò è altrettanto indispensabile avere delle primarie serie.
Per primarie serie intendiamo delle primarie:

  • che siano controllate e certificate da enti statali (non certo gazebo collocati casualmente sul territorio e controllati da privati cittadini). Le relative spese dovrebbero essere coperte dai singoli partiti, anche attraverso un piccolo costo di accesso.
  • In cui chi vota non possa più votare in altre primarie. Ciò per garantire che ognuno vada a votare il partito che interessa e non faccia un semplice voto di disturbo.
  • Che siano aperte a tutti: chiunque raccolga un certo numero di firme può presentarsi
  • Che siano aperte agli iscritti alle liste elettorali (ciò sempre per evitare azioni di disturbo)
  • Che siano vincolanti, ovviamente, per le liste elettorali
    A queste primarie andrebbero aggiunti altri tre corollari:
  • che si possano presentare solo candidati residenti da un certo tempo nel collegio (per evitare candidature di sconosciuti paracadutati da decisioni dei partiti)
  • che siano vietate le candidature multiple. Il candidato che vince va nelle liste, gli altri a casa.
  • che siano obbligatorie per legge. vincolando al loro svolgimento la possibilità per i candidati privi di sponsor di ottenere finanziamenti statali

Perché è fondamentale questo aspetto della legge elettorale?
Perché solo con questo tipo di primarie si ottiene quel rapporto fondamentale tra cittadino-elettore e politica grazie a candidati scelti effettivamente dai cittadini e che devono pertanto rispondere a essi del loro operato. Altrimenti rimarremo con i soliti candidati scelti dall’alto che rispondono e si riferiscono al proprio partito o al proprio capo e la cui dote principale deve essere la fedeltà al capo, non la capacità o l’onestà: e allora addio alla tanto sospirata partecipazione alla politica.
Sono idee che da sempre sostiene Libertates (vedi il libro “Maledetta proporzionale” di Dario Fertilio edito da LibertatesLibri), e che, purtroppo, finora non hanno avuto riscontri: vediamo con quale risultato!

di Angelo Gazzaniga

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Angelo Gazzaniga
Presidente del Comitato Esecutivo di Libertates. Imprenditore nel campo della stampa e dell’editoria. Da sempre liberale, in lotta per la libertà e contro ogni totalitarismo e integralismo.

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