Per il Monte dei Paschi di Siena lo Stato (cioè noi cittadini) ha speso un bel po’ di miliardi per mantenerlo in vita.
Ora i nodi stanno venendo al pettine: dopo aver venduto i crediti inesigibili a una società statale (altrimenti non li prendeva nessuno a quel valore…) la banca deve fondersi con un’altra entro il 31/12/2021. La UE ha infatti ammesso (chiudendo non uno ma due occhi) di non considerare i fondi dati al Montepaschi come aiuti di Stato a patto che lo Stato esca dall’azionariato entro quella data.
Il problema è che nessuno vuole il Monte: Unicredit lo acquisterebbe a patto che lo Stato gli versasse tre miliardi per non avere perdite dall’operazione, altri acquirenti non se ne vedono all’orizzonte.
A questo punto il pericolo che lo Stato debba svendere per poche lire la propria partecipazione a qualche profittatore è più che concreto: 4,7 miliardi che vanno in fumo!
Così l’accanimento terapeutico per tenere in vita aziende ormai fallite come Montepaschi e Alitalia ci costerà quanto una manovra corposa: una trentina di miliardi.
Non sarebbe stato più opportuno investire gli stessi soldi in strutture o nella scuola o nell’aiutare le aziende a crescere? Quanti posti di lavoro veri si sarebbero potuti creare
di Guidoriccio da Fogliano