Tutti abbiamo letto della notizia di quell’operaio calabrese che non si è mai presentato al lavoro per 15 anni (ovvero 5475 giorni!) tranne una volta quando, minacciato di sanzioni, si è presentato per minacciare a sua volta i dirigenti responsabili.
Poi, una volta finalmente licenziato, è ricorso al giudice del lavoro che ha annullato il licenziamento: saremmo curiosi di conoscere le motivazioni della sentenza quando, passeranno anni, verrà resa nota.
Alla fine è occorso l’intervento del Procuratore Generale della Repubblica di Catanzaro e un’inchiesta della Guardia di Finanza per licenziarlo e aprire un processo nei suoi confronti; processo che probabilmente finirà nel nulla grazie alla solita decorrenza dei termini…
Ma allora ci chiediamo: occorrono una miriade di Procuratori e interi battaglioni della Guardia di Finanza per scoprire eventi che andrebbero gestiti semplicemente dai superiori diretti?
Ma una ben più grave domanda sorge:
dato che è più che evidente che tutti sapevano della situazione, e che il personaggio è rimasto “in servizio” con la tacita connivenza (o meglio paura) di tutti, come si può (e si deve evitare) che la valanga di miliardi in arrivo con il Recovery Fund e destinati in parte al Sud non diventi un’abbuffata per le varie cosche mafiose?
PS: almeno si potrebbe dare un esempio azzerando il fondo pensione del suddetto: niente lavoro, niente pensione
di Guidoriccio da Fogliano