In Europa ci siamo scannati a lungo per motivi religiosi, come continuano a fare i fanatici di altre religioni, ma con la pace di Augusta del 1555 e con il trattato di Cateau Cambresis del 1559 siglato da vari potentati europei prese corpo una timida tolleranza tra religioni. Il primo piccolissimo passo verso la tolleranza fu sancito ad Augusta con la formula, abbastanza assurda, – cuius regio eius religio – cioè , ognuno puo’ professare la religione che vuole, ma se non è quella del suo principe, deve andarsene.
Poi, grazie ad altri accadimenti ed al progresso della società civile, si arrivo’ al rispetto di ogni religione ed al concetto dello stato laico, stato che non fa propria alcuna religione, considerata un fatto privato dell’individuo, ma le rispetta tutte.
In Europa gli stati sono laici, ma alcuni lo sono meno a causa del potere che riescono ancora ad esercitare le oligarchie cattoliche come in Polonia e, naturalmente , in Italia dove, in passato, lo strapotere della chiesa era arrivato al punto di pretendere, ai tempi della Costituente, fortunatamente senza successo, che nella Costituzione di dicesse che la religione cattolica è l’unica dello Stato.
Ma la minore laicità dello Stato italiano è anche dovuta al perdurare di una mentalità obsoleta da parte di molti per i quali poco o nulla è cambiato rispetto al passato.
Secondo una ricerca di Ipsos del 2019, il 74% degli Italiani sono cristiani (cattolici, ortodossi, protestanti, testimoni di Geova e Mormoni ). Secondo l’Istat nel 2018 solo il 25 % di tutti i credenti ha frequentato un luogo di culto
almeno una volta la settimana, quinsi i cattolici osservanti sono ancora meno del 25 %, ma osservanti per riti e cerimonie non per i dettami della chiesa che rispettano in pochi, ma che nessuno rispetta se in materia sessuale.
E la curva degli osservanti è in forte discesa, mentre quella dei non osservanti e dei non credenti è in forte ascesa.
Cosi’ stando le cose è improprio che vertici della politica vadano a trovare il Papa in segno di omaggio dopo essere stati eletti, o vadano ad omaggiare i capi di ogni religione, cosa di fatto non praticabile, o non omaggino nessuno. Ed è parimenti improprio che il Capo dello Stato esprima rispetto ed ammirazione per il Papa nel suo discorso di Capodanno.
Il Papa è una personalità mondiale e va rispettato da tutti, cattolici e non, ma citarlo con enfasi in giornali e telegiornali quando dice qualcosa di banalmente ovvio è improprio. Ed è egualmente improprio invitare a cerimonie civili varie solo esponenti della chiesa di Roma. Idem per la Messa trasmessa la domenica alla televisione.
Questi comportamenti sono una mancanza di rispetto per i cittadini non cattolici tanto piu’ grave se fatto da alti esponenti politici.
Anche se ha perso molto del suo prestigio e le sue armi sono in parte spuntate, la chiesa non rinuncia ad avere influenza, a condizionare la società italiana, ma politici, giornalisti, intellettuali dovrebbero non assecondarla. Si dà notevole rilevanza mediatica a vicende anche banali di cronaca nera, ma per le vicende non belle della chiesa si tende a sottovalutare o a tacere.
Piccolo esempio dei tanti che si potrebbero fare. Tempo fa si scoperse che il capo della famigerata banda della Magliana, criminale e assassino, era seppellito nella chiesa di
S. Apollinare di Roma, tra l’altro in violazione della legge, perchè aveva dato soldi all’arciprete amico.
Altrove si sarebbe scatenato il finimondo, mentre da noi amministratori locali, politici ed alti vertici della politica, giornalisti, salvo qualche mormorio, tutti zitti.
di Ettore Falconieri