In questi ultimi tempi infuria la battaglia politica (una delle tante) sulle tasse sulla casa, in pratica l’Imu. Chi sostiene che ogni modifica è un aumento delle tasse e chi sostiene l’esatto contrario.
Cos’è in fin dei conti l’Imu?
È un’ imposta patrimoniale (perché colpisce il patrimonio e non il reddito) piatta (perché pur con diverse categorie come case normali, case di lusso, attività commerciali ecc. applica un’aliquota uguale qualsiasi sia il valore dell’immobile) che viene versata ai comuni a fronte dei costi sostenuti per la gestione.
Quindi l’imposta dovrebbe aumentare quando aumenta il valore dell’immobile e ridursi quando diminuisce: se un immobile vale 100 e dopo lavori di miglioramento vale 150 la relativa imposta aumenterà del 50%, ma ciò non significa un aumento della tassazione, ma un semplice adeguamento automatico. Se invece viene aumentata l’aliquota applicata o viene rivalutato il valore catastale senza che vi siano stati miglioramenti dell’immobile si verifica un aumento dell’imposta.
Allora ben venga un adeguamento dei valori catastali quando un rustico è stato trasformato in villa oppure da una casa popolare si è ricavato un condominio di lusso perché non si tratta di un aumento di tasse, ma di un’operazione di equità e di giustizia nei confronti di coloro che l’Imu l’hanno sempre pagata; e si parli di aumento di tasse nell’altro caso.
Come sempre in una democrazia liberale è necessario fare prima chiarezza sull’argomento, essere informati: altrimenti si fa della “politica” o meglio del populismo solo a fini elettorali senza risolvere mai i problemi.
di Libertates