È in fase di approvazione una legge che prescrive che gli ncc (cioè i noleggi con conducente debbano rimanere inattivi tra un servizio e l’altro per almeno 20 minuti.
Si tratta di una norma illogica quanto vessatoria: un tipico esempio di ingerenza dello stato nell’economia col solo scopo di difendere i privilegi di una corporazione a discapito della concorrenza e del libero mercato, con il brillante risultato di scaricarne costi e disagi sulle spalle dei cittadini indifesi.
Si tratta infatti di una norma volta palesemente a ostacolare le aziende (tipo Uber) che offrono servizi in concorrenza con il servizio taxi: servizio che in Italia è tanto costoso quanto inefficiente. Basti pensare che nel resto dell’Europa il tempo medio intercorrente tra la chiamata e l’arrivo di un taxi è di 5 minuti, mentre in Italia questa statistica non viene pubblicata (forse per pudore!) e nei periodi di punta a Milano resta inevaso il 40% delle chiamate (cioè in quasi metà delle chiamate si rischia di non avere il servizio). Si tratta di un servizio pubblico utilizzato non solo da ditte e ricchi, ma spesso da anziani con difficoltà di movimento, per non parlare poi della pessima immagine che un Paese a vocazione turistica come il nostro dà a tutti quei turisti abituati nel loro Paese a trovare un taxi in 5 minuti.
Non serve la manfrina dell’aumento delle licenze, che spesso si riduce in un nulla di fatto tra ricorsi, conflitti di competenze e burocrazia.
Cosa andrebbe invece fatto?
Quello che Libertates propone da sempre: liberalizzare il servizio senza licenze (che quasi sempre creano un fiorente mercato in nero) ma con paletti ben precisi. Creare, ad esempio, un albo delle aziende che debbano fornire tutta una serie di garanzie (dall’efficienza delle vetture, alla regolarità amministrativa e assicurativa, alla correttezza commerciale) e un albo dei conducenti (con controlli sanitari, amministrativi e addirittura con una patente particolare).
Solo in questo modo si riuscirebbe ad avere un servizio efficiente sia per gli utenti sia per gli operatori senza che tutto debba soggiacere ai ricatti di una corporazione che garantisce, sì, voti e consenso elettorale, ma a spese di tutti!
di Angelo Gazzaniga