Non c’è dubbio che per l’Unione Europea sia un momento difficile in cui ci sono da prendere tante decisioni, ma una particolarmente importante.
Momento difficile dovuto a situazioni esterne, ma anche a problemi di funzionamento mai risolti.
Non è da oggi che si sostiene che il principio di unanimità, pur se valido in certi casi, porta inevitabilmente alla paralisi decisionale.
Ne è stato un esempio la Dieta di Francoforte nata nell’800 per riunire la maggior parte degli staterelli tedeschi ed estintasi nel nulla a causa dell’incapacità di decidere: anche in questo consesso vigeva infatti la regola delle decisioni all’unanimità.
Quindi Libertates auspica che venga quanto prima adottato il principio della maggioranza (magari qualificata) nelle decisione del Consiglio d’Europa: decisione tanto più necessaria quanto la velocità nelle decisioni è diventata sempre più importante.
Ma non sarebbe una vera decisione in direzione di una maggiore democrazia se non si riformasse anche il Parlamento europeo.
Attualmente è un consesso che non decide praticamente nulle perché il vero potere è demandato alla Commissione e il Parlamento non ha nessuna competenza in materia di bilancio e di imposte.
E allora che fare? Facciamo un vero parlamento bicamerale come esiste in tutti gli stati davvero federali: una camera eletta in proporzione al numero degli abitanti e una camera con rappresentanza uguale (o quasi) per ogni stato in modo da garantire anche gli stati minori.
Svizzera docet!
Il rischio è quello di introdurre il concetto di Europa a più velocità: un modo sicuro per affrettarne la fine.
di Angelo Gazzaniga