PER L’ITALIA OCCORRONO PROGETTI, NON BONUS

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Con il recente rincaro dell’energia, che in Italia costa in media il 50% di più che negli altri Paesi europei, è tornato ad affacciarsi il solito problema: come affrontare i rincari.
Non c’è dubbio che la manovra più rapida ed efficace nel breve periodo siano i bonus, ma nel medio-lungo periodo?
Non c’è infatti da aspettarsi un prossimo vistoso calo del prezzo dell’energia.
Il periodo d’oro dell’elettricità prodotta grazie al gas russo a basso prezzo è definitivamente tramontato, anche sw prima o poi arriverà la pace.
Ormai si sono diversificate le fonti di approvigionamento e aumenterà la quota di gas americano, più caro e meno adatto alle nostre centrali a gas.
Tutto ciò presupporrebbe una pianificazione e una programmazione a lungo termine, ma: del nucleare ci si limita a parlarne; per quanto riguarda l’idroelettrico gli investimenti sono fermi in attesa di una decisione sulle gare per le concessioni; le energie verdi sono praticamente stoppate da quando il Governo ha delegato la concessione delle autorizzazioni alle Regioni (basti pensare che la Regione Sardegna ha vincolato il 99% del territorio!) .
Si ricorre così ai bonus, autentica soluzione per ogni crisi, soluzione tanto più semplice e comoda perché ha effetti immediati, riconoscibili dagli utenti e che non danneggiano interessi particolari.
Ma hanno un grandissimo difetto: abituano i cittadini a non affrontare i problemi (tanto prima o dopo arriva il bonus) e soprattutto gravano sul bilancio dello Stato.
Dovrebbe essere di monito quanto avvenuto con il bonus 110%.
Occorre quindi avere il coraggio di illustrare i problemi, offrire soluzioni e decidere su come procedere: è questa la vera attività politica, non il concedere sussidi a destra e a manca.

di Angelo Gazzaniga

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Angelo Gazzaniga
Presidente del Comitato Esecutivo di Libertates. Imprenditore nel campo della stampa e dell’editoria. Da sempre liberale, in lotta per la libertà e contro ogni totalitarismo e integralismo.

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