In memoria di Rob Williams

Data:

Brescia
Ogni buon liberale dovrebbe saper distinguere la vita privata da quella pubblica: ecco un esempio di un attore che, con una vita privata discutibilissima, ha professato nella vita artistica una coerenza nei propri valori degna di grande rispetto

La morte di un grande attore, Robin Mclaurin Williams, non è, in genere, un evento politico ma, piuttosto, mediatico.
Tuttavia qualcosa di quest’uomo e delle figure che ha magistralmente interpretato si presta a qualche considerazione sociologica importante.
In alcune delle sue interpretazioni, quelle rimaste più profondamente nella memoria degli spettatori, campeggia la figura dell’uomo tollerante, ma dai principi saldi, con la capacità di trasmettere taluni ideali, e la riaffermazione costante di quei valori di fondo della società civile quasi del tutto scomparsi od assopiti.
Ciò ha smosso la coscienza delle persone che più fortemente ricordano la sua figura.
Sappiamo che gran parte del successo di un film dipende da molti fattori: l’abilità del regista, la qualità degli sceneggiatori, la bontà del dialogo. Ma la capacità interpretativa dell’attore svolge un ruolo vivificante di certi comportamenti e di certe idealità che vengono trasmesse ad un pubblico spesso distratto.
Che cosa resta di questo singolare personaggio che ha interpretato tanti differenti ruoli, adottando la maschera necessaria richiesta dal momento? Di certo, la sua capacità quasi camaleontica d’immergersi nella parte. Ma, al di là di questo, resta l’immagine del professore de L’attimo fuggente, che riesce a smuovere l’indifferenza dei suoi ragazzi, che con la sua abilità li conduce su difficili sentieri della vita, l’Insegnante, il Formatore, il Leader spirituale.
Resta l’immagine del profondo amore paterno che lo costringe in Mrs.Doubtfire – Mamma per sempre, a travestirsi da donna, ad affrontare le oscure fatiche domestiche, pur di restare accanto ai propri figli e di contribuire ad educarli alla vita, nonostante il disastro del proprio matrimonio: il Padre, l’Educatore.
Potremmo continuare con altri esempi tratti dalla sua filmografia, come quando da medico si trasforma in clown, per dare un poco di felicità ai bambini sofferenti, spesso soli, spesso abbandonati come un peso non più sopportabile, pur di strappare loro un sorriso, oppure nella sua straordinaria interpretazione di Risvegli: il Medico,
Queste figure sono quelle della nostra infanzia, quelle che come prototipi hanno segnato l’avvio della nostra formazione. Figure scomparse, annebbiate, indistinte. Non ci sono più.
La società di oggi ha trasformato queste figure emblematiche in mestieri da quattro soldi, se va bene, e, più spesso, da troppi soldi. Il mercato ha ucciso la formazione dell’adolescente, la società dell’informazione ha ucciso il rapporti personali, ha distrutto i valori fondanti della nostra società civile.
Con più di sessanta film, tanto per restare solo nel cinema, Robin Williams ha segnato un’epoca. La sua vita privata è stata lo specchio di una società tumultuosa: tre matrimoni, due divorzi costosi, una malattia grave risolta, un suicidio finale nel timore, sembra, dell’apparire del morbo di Alzheimer.
Ma ciò che di lui resta è l’immagine che ha proiettato nel mondo di quei valori eterni che abbiamo dimenticato.
Viviamo in un mondo atroce, dominato dal danaro, dal potere, dalla violenza. Le notizie che ci giungono da non molto lontano parlano di massacri, di donne e bambini seppelliti vivi, di esecuzioni sommarie di massa, di conversioni forzate, d’imposizioni ridicole ed assurde, di fame, di miserie, di epidemie montanti.
Tanta civiltà ha prodotto i peggiori mostri dell’Apocalisse: uomini come insensibili pedine, in un tragico gioco in cui si uccide perché la vita non ha alcun valore.
Non è questo il mondo che vogliamo, in cui i valori sono scomparsi, nel quale le menti sono ottenebrate dalle sciocche ritualità televisive, dalla continua cadenza degli omicidi, dalla rappresentazione costante della violenza.
Robin Williams era solo un attore. In passato erano considerati gente di second’ordine, dei guitti itineranti, mestieranti da strapazzo. Oggi può essere anche un simbolo per quei valori che ha riportato all’attenzione di tutti e che dovremmo cercare di fare nuovamente nostri.

Stelio W. Venceslai

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