Finalmente un aspirante compratore per l’Alitalia: la Etihad ha mostrato interesse per l’acquisto del 49% della compagnia di bandiera di nuovo sull’orlo del fallimento.
Il Ministro dei Trasporti (Lupi) ha dichiarato che lo Stato resta fuori dalla trattativa: è un affare tra due società private.
Peccato che:
- La Etihad ha chiesto di rilevare l’Alitalia con 1900 dipendenti in meno. La soluzione è già stata trovata: cassa integrazione a turno per tutti. Ovviamente paga lo Stato, cioè i cittadini
- La Etihad non vuole rilevare il debito di 500 milioni che l’Alitalia ha verso le banche. Verrà rinegoziato (cioè rinviato sine die) dalle stesse banche: 500 milioni in meno con cui sarebbe possibile aiutare le ditte sane a uscire dalla crisi.
- La Etihad ha chiesto (e già ottenuto) che l’Enav abbassi le tasse su tutti i vettori: dunque, meno incassi per lo Stato.
- La Etihad ha chiesto di ridurre lo strapotere delle compagnie low cost: si progettano nuovi impedimenti ed ostacoli burocratici per ostacolare la concessione di nuovi voli a queste compagnie. Ovvio e prevedibile il risultato: gli italiani avranno meno voli di compagnie a basso costo (e attive) e saranno costretti ad utilizzarel’Alitalia ai prezzi da lei stabiliti
Non possiamo criticare le scelte e le richieste della Etihad: dopo che anche l’Air France si è rifiutata di soccorrere l’Alitalia, è ovvio che voglia garanzie e tutele per il suo investimento: non è la San Vincenzo!
Il vero punto è il solito: in un libero mercato dove vigono le regole di una concorrenza sana, una ditta come l’Alitalia, ormai fallita per la seconda volta, avrebbe dovuto chiudere già cinque anni fa, se non ora.
Ma in Italia ciò non è possibile: infatti vediamo come tutti alla fine siano contenti per la soluzione escogitata. Il governo (che si toglie una patata bollente), i sindacati (che vedono salvati i posti di lavoro), i “capitalisti coraggiosi” (che vedono salvato, almeno in parte, il loro investimento sconsiderato in base alla solita legge del capitalismo all’italiana: gli utili a me, le perdite allo Stato), l’Air France (che non vuole più gettar soldi in un pozzo senza fondo).
Gli unici che dovrebbero protestare sono i cittadini: a loro tocca pagare e tacere!
Un libero mercato dove le aziende che non sono in grado di sopravvivere semplicemente scompaiono, sostituite da altre più efficienti, è un sogno che i Comitati continuano a inseguire, sempre più convinti che solo in questo modo potremo uscire dalla crisi attuale. Non avverrà certo con gli aiuti di Stato mascherati
Angelo Gazzaniga