L’esito delle primarie PD in Liguria è un’ulteriore conferma quello che chiede Libertates: primarie garantite e certificate, altrimenti ecco i risultati!
Sergio Cofferati lascia il Pd, di cui è stato uno dei fondatori, attacca i vertici accusandoli di non avere detto nulla “sull’inquinamento delle primarie della Liguria da parte del centrodestra” e nel partito si infiamma la polemica, che fa riaffacciare anche lo spettro della scissione a sinistra. Sempre che si possa parlare di nuovo spettro, visto che un giorno sì e uno sì ci sono dissapore in quel dei piddini, così come li definisce qualcuno.
Interviene anche il vicesegretario Lorenzo Guerini che commenta la scelta come “inspiegabile” e che “può danneggiare il Pd in una fase delicata” e gli chiede di ripensarci. Dico io… alla faccia dell’inspiegabile! Bastava farsi un giro ai seggi delle primarie “all’italiana” del PD e “l’inspiegabile” avrebbe trovato spiegazione. Ma come sempre l’etica e la democrazia alla meglio. Non in Italia. Infatti il presidente Burlando interviene non per rendere giustizia ma per salvare la vittoria democratica o meglio l’alleanza elettorale centrodestra-centrosinistra. Recita il presidente della Liguria Claudio Burlando, sostenitore della vincitrice Raffaella Paita: “Se non si ritrova unità si possono perdere le elezioni liguri”.
Anche Pippo Civati interviene nella solita cagnara dentro il centrosinistra: “Il caso Cofferati non è un caso. Il Pd imbarca con orgoglio la destra e perde molti elettori, tra i quali Cofferati. Diciamo che si tratta di un voto di scambio, come tanti in questi giorni: dentro la destra, fuori la sinistra”.
Insomma tutto il PD è un dolore… da nord a sud!
Gilbert de Motier de la Fayette