Non tutti gli arabi sono integralisti, fanatici e anti occidentali: eccone un esempio
Re Abdallah di Giordania promette di metter fine e distruggere i fanatici e assassini dell’Isis. Il re da oggi non è più solo il sovrano di un piccolo stato arabo, ma è il comandante in capo delle forze armate giordane, il pilota dell’aeronautica pronto col suo F-16 a bombardare e distruggere lo Stato islamico.
Re Abdallah incarna ora un mondo islamico moderno, patriottico e moderato capace di coniugare fede e tradizione con modernità e laicità. Un nuovo spirito capace guidare l’avanzata delle truppe giuste contro il male, il fanatismo fatto di assassini rinnegatori dell’umanità e della vera Fede della tolleranza.
È lui il capo della riscossa di un mondo intero che non vuol far finta di niente del fanatismo folle dell’Isis solo perché lontano da casa propria. Il re giordano può incarnare la riscossa di un nuovo mondo islamico capace di combattere da sé i fanatismi nati nel suo intimo. Combatterli anche soprattutto con una rivoluzione culturale e religiosa.
Pochi sanno che re Abdallah – sua madre, Antoinette Avril Gardiner, era figlia di un ufficiale inglese, e di origine ebraica – dopo gli studi in Gran Bretagna frequenta la Deerfield Academy negli USA e da qui sceglie l’Accademia Militare Britannica nel 1980, per poi arruolarsi nell’esercito di Sua Maestà come pilota.
Ricordiamo inoltre che Abdallah è il sovrano che sfida gli arabi a dismettere l’antisemitismo e iniziare la Riforma dell’islam. Per questo ha bandito Hamas (Khaled Meshaal venne espulso da Amman e riparò a Damasco). E non a caso la lettera dei “138 saggi dell’islam” di interlocuzione con Benedetto XVI fu diffusa dal principe Ghazi bin Talal, esponente della casa reale giordana.
Gilbert du Motier de La Fayette