Utilizzare la delazione è comunque un sistema da inquisizione e da Stati totalitari
Nell’ultima proposta di legge contro la corruzione spunta una norma che prevede la protezione assoluta per chi denuncia un semplice tentativo di corruzione di cui sia venuto a conoscenza.
Orbene o si tratta di una norma doverosa quanto inutile perché il proteggere chiunque abbia denunciato un reato è un elemento essenziale di ogni sistema giuridico, chiunque esso sia e qualsiasi reato abbia denunciato, oppure si tratta di un autentico incentivo alla delazione.
Dato che per delazione s’intende (definizione della Treccani): “L’atto di denunciare segretamente, per lucro, per servilismo o per altri motivi, l’autore di un reato o di altra azione soggetta a pena o sanzione, o di fornire comunque informazioni che consentano d’identificarlo”, non possiamo che denunciare l’adozione di simili sistemi per scoprire un reato come contrari a qualsiasi sistema democratico e liberale.
Si tratta di sistemi tipici di Paesi totalitari (chi non ricorda i tempi dell’Unione Sovietica sotto la dittatura comunista in cui era sufficiente appunto una delazione per finire in un Gulag o peggio?) oppure di sistemi assolutistici (anche qui basterebbe ricordare le denunce anonime tipiche della Serenissima, sistema senz’altro efficiente, ma sicuramente non democratico).
In un paese democratico, moderno (o noi vorremmo magari anche liberale) come l’Italia è diritto-dovere del cittadino quello di denunciare apertamente i reati di cui viene a conoscenza e non di spedire lettere anonime o (visti i tempi) mail anonime: questo è un comportamento da sudditi e non da cittadini.
Proprio quell’atteggiamento (da suddito e non da cittadino) che tanto danneggia la coscienza civica e il senso dello Stato di ogni italiano.
Ma allora permetteteci anche una domanda provocatoria: perché non reintrodurre (con buona pace del nostro Beccaria) la tortura per quelli che sono sospettati di corruzione?
In realtà si tratta delle solite grida manzoniane fatte più per accontentare l’opinione pubblica che per risolvere davvero il problema corruzione: non servono delazioni, pene sempre più gravi ecc. ma (come in tutti gli altri Paesi europei in cui la corruzione è molto più ridotta) semplificazione delle leggi, meno burocrazia, responsabilità dei membri della pubblica amministrazione e magistratura veloce ed efficiente.
Angelo Gazzaniga