Ma la Corte Costituzionale cos’è? Il supremo giudice sulla costituzionalità delle leggi oppure sulla loro “ragionevolezza”?
Il Presidente della Corte Costituzionale, Alessandro Criscuolo, nel corso di un’intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo e pubblicata l’altro giorno dal Corriere della Sera, ha affermato a proposito della norma sulle pensioni:”A mio giudizio violava il principio di ragionevolezza”. Dunque la Corte Costituzionale non si limita più a decidere se una legge ordinaria viola o meno una specifica norma costituzionale, ma si preoccupa di stabilire se è ragionevole o no. E poiché quello della ragionevolezza è un concetto ad elasticità pressoché illimitata, cosicché quel che è ragionevole per Tizio può essere irragionevole per Caio (come dimostrato proprio dalla sentenza in questione condivisa da sei giudici costituzionali, ma non dagli altri sei) è evidente che la Consulta è diventata una specie di supergiudice di equità della legislazione, subordinando il Parlamento alla sua volontà politica.
Tanto che, a proposito di elasticità, nello stesso articolo, può leggersi la dichiarazione di un giudice della stessa Consulta, Giuliano Amato, il quale ha detto che le istituzioni hanno “un’elasticità naturale” come le fisarmoniche: se le altre sono deboli, è possibile che una si allarghi.
Sempre ed in ogni caso illegittimamente, va aggiunto.
Ferdinando Cionti