Il presente brano rappresenta un frammento anonimo scritto in italiano da una studentessa dell’Università di Kiev, proveniente dalla zona di Luhans’k.Nel brano si espone il punto di vista personale sull’insensata guerra tra l’Ucraina e la Russia.
Riteniamo utile per la ricostruzione degli stati d’animo e il proprio modo di intendere il senso di appartenenza all’Ucraina, inviarlo per la pubblicazione. Precisiamo, infine, che il testo originario è stato lievemente emendato dal punto di vista grammaticale e riadattato stilisticamente in qualche punto specifico. Tuttavia ci teniamo a sottolineare che è stata nostra premura conservare integro il senso dell’originale.
“Sicuramente nessuno può affermare con precisione quale delle parti appoggi la gente delle regioni di Donec’k e Luhans’k. Per quanto ne so io, prima c’erano persone che sostenevano il governo ucraino e quelli che gli erano contro. Questo ha provocato tanti conflitti tra amici, colleghi e perfino familiari! Ma adesso, dopo più di un anno dall’inizio della guerra e la situazione da essa determinata, la maggior parte della gente non litiga più. Ognuno vive la propria vita: la propria vita mentre c’è la guerra. Certamente tentano di scoprire la verità. Ma siccome questo non è possibile, ognuno resta della propria opinione.
Qualche tempo fa ho visitato la mia città natia che si trova nella regione di Luhans’k. E vorrei dire che sono estremamente stupita dall’ottimismo della persone le quali, nonostante la situazione, credono che ogni cosa abbia la propria fine: così anche la guerra. Sì che sono fiaccati: non ricevono gli stipendi, non possono liberamente circolare da una parte all’altra del paese, non hanno un’ampia scelta alimentare a causa dei prezzi alle stelle. Loro hanno momenti di pessimismo assoluto, particolarmente quando vengono imposte misure più restrittive o ci sono delle notizie estremamente spiacevoli. Tutta la popolazione ha subito il forte impatto della guerra. Tanti uomini della mia città partecipano alle azioni militari. Tante persone hanno perso qualcuno o qualcosa durante questo periodo. Ma la guerra mostra anche i tratti buoni delle persone. La cosa più spiacevole è che la guerra è diventata per tanti bambini una sorta di normalità, cioè la vita di ogni giorno.
Personalmente io sono tanto fiera che la gente abbia la speranza. La situazione fa si che la gente debba costantemente escogitare metodi e modi nuovi di sopravvivenza quando non si sa che cosa ci riservi il domani. Ma è assurdo che le persone si siano abituate alla guerra, al senso di insicurezza continua. La guerra per sé è una grande assurdità!”.
Salvatore Del Gaudio