Crolli in borsa e fesserie

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falconieriSiamo sicuri che le oscillazioni di borsa non siano solo frutto di operazioni speculative a cui si dovrebbe mettere freno il prima possibile ?

Gli operatori finanziari vivono anche di commissioni sulle transazioni borsistichee, piu’ numerose sono le transazioni, piu’ guadagnano.
Inoltre, moltissimi enti investitori non si accontentano di incassare dividendi e dell’aumento delvalore delle azioni frutto del positivo andamento delle società relative, come fa il piccolo risparmiatore, vogliono anche guadagnare sulle oscillazioni dei titoli, cosa peraltro comprensibile e lecita.
Di conseguenza, piu’ oscillazioni vi sono, piu’ le borse salgono e scendono, piu’ aumentano le transazioni e piu’ guadagnano.
Cio’ premesso, per fare aumentare le transazioni bisogna trovare scuse, motivazioni per far oscillare le borse. E scuse e motivazioni sono gli eventi che fanno notizia, che suscitano emozioni ‘’economiche’’ attorno alle quali si fa gran chiasso mediatico. Grazie anche a corifei piu’ o meno competenti, spesso interessati. E si fa gran chiasso, ci si strappa le vesti, si drammatizza anche se quegli eventi, per la stragrande maggioranza delle azioni quotate, hanno, il piu’ delle volte,s carsa, se non alcuna influenza.
Ne è esempio quanto successo recentemente per eventi cinesi, presentati come immane iattura quando sono inifluenti per la stragrande maggioranza delle società quotate nelle borse occidentali. E per quelle società che ne possono esssere parzialmente danneggiate è solo nel medio termine che se ne vedranno le conseguenze, ammessoche chi le dirige non prenda costruttive contromisure.
Ne è altroesempio la discesa del prezzo del petrolio che per decenni è stata considerata una manna per l’economia, ma ora non lo sarebbe piu. Nel panorama dell’economia mondiale, anche considerando i minori introiti per i paesi produttori puo’ certamentea vere un effetto negativo, ma resta l’effetto positivo per consumatori ed una parte delle industrie dei paesi sviluppati e non.
Cosi’, con la compattezza di uno stormo di uccelli o branco di pesci che si muove all’unisono, glioperatori, al primo accenno di notizia interpretabile, anche se non lo è, come brutta notizia, si scatenano al ribasso, vendendo, soprattutto allo scoperto, cioè senza avere i titoli in mano, per po iriacquistare ad un prezzo piu’ basso.
Titoli come ‘’ la Cinaspaventa i mercati’’ o ‘’il petrolio trascina in basso l’economia mondiale’’ ed altri simili sono colossali fesserie, ahimè usuali, che avviluppano il mondo finanziario come una moda interessata.
I mercati finanziari contemporanei, tra decenni o piu’,verranno giudicati come oggi si giudica la follia della pluricitata speculazione sui tulipani deldiciassettesimo secolo.
Cosi’ come si muovono oggi, i mercati, rispecchiano solo in parte il valor econcreto di molte azioni quotate che sono ostaggi della speculazione ed i cui ribassi danneggiano il piccolo risparmiatore, che vede crollare il valore del suogruzzolo e puo’ essere indotto a vendere in perdita pur di salvare qualcosa. Si assiste, anche in una sola seduta, a crolli percentuali assurdi per azioni di società sane, specie nella borsa italiana che è una borsetta in mano, piu’ di altre, alla speculazione con la Consob che quarda altrove.
Il mercato finanziario globale andrebbe riformato con nuove regole.
Tanti altri comportamenti nocivi a parte, aiuterebbe molto proibire o regolamentare meglio le vendite allo scoperto, cosa, naturalmente, che ha la durissima opposiizione di potenti investitori e speculatori, che hanno grande influenza sulla politica. Anche perchè alcuni di essi ingaggiano come consulenti strapagati vip della politica e dell’alta burocrazia. In Italia anche un ex presidente del consiglio ed un ex direttore generale del tesoro sono stati al loro soldo.
Una iniziativa, anche moderatamente riformatrice, potrebbe partire solo dagli StatiUniti e qualche candidato alla presidenza ne sta facendo timidi accenni. Speriamo !

Ettore Falconieri

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