Se sei ricco e hai amici potenti in Italia te la cavi sempre.
Se sei provero, invece, sono guai. Il Senato, con l’approvazione della norma ‘salva direttori’ inserita nel ddl diffamazione, ha scritto una delle pagine più vergognose del nostro poco ‘onorevole’ Parlamento. In pratica il concetto è: ti pagano pochi euro lordi ad articolo, sei precario e squattrinato? Rischi fino a un anno di carcere. Guadagni milioni di euro e sei tenuto, per legge, a vigilare sui contenuti dell’articolo? Tranquillo, te la cavi con una pacca sulla spalla o al massimo con una multa da 50mila euro, una cifra comunque ridicola per le tue tasche.
Si tratta di un vero e proprio pasticcio all’italiana. In pratica, un emendamento inserito nella nuova legge dal relatore Filippo Berselli (Pdl), prevede che per il reato di diffamazione il giornalista autore dell’articolo incriminato possa essere condannato fino a un anno di carcere, mentre il direttore e il vicedirettore della testata che pubblica il pezzo sono tenuti al pagamento di multa che può arrivare fino a 50mila euro. L’emendamento è stato approvato con 122 si, 111 no e 6 astenuti. A votare a favore: Pdl, Lega Nord, Api e Coesione Nazionale. Il Pd si è detto contrario, tuttavia c’erano diverse assenze tra i banchi dei democratici. Hanno votato no anche Udc e Idv.
I senatori sono andati dritti per la loro strada, malgrado il parere negativo del governo per ”incostituzionalità”. Sarebbe fin troppo palese, infatti, la disparità di trattamento per un reato che il giornalista commette ‘in concorso’ con il direttore responsabile. Ma l’obiettivo del centrodestra, a quanto pare, non era fare una buona legge ma solo salvare il direttore de ‘Il giornale’, Alessandro Sallusti, che rischia il carcere per un articolo pubblicato anni fa sul suo ex giornale (Libero). Insomma, mai come in questo caso si può dire che il fine giustifica i mezzi, perché il centrodestra ha dimostrato che, pur di salvare l’amico Sallusti, è disposto a fare una carneficina di tutti i precari o i redattori dell’informazione.
Flavio Stilicone