A noi, poveri ingenui, hanno insegnato che un processo (e quindi, ovviamente, la magistratura) deve avere uno scopo unico e ben preciso: accertare la verità.
Quelli che sono stati i veri maestri del diritto, i romani, attribuivano al magistrato addirittura solo questo compito da loro ritenuto fondamentale: comminare la pena spettava all’”esecutivo”.
Invece ora nel processo cosiddetto Mediaset stiamo assistendo ad un curioso fenomeno:
quale sia la verità (cioè se esista un reato e di che tipo) non interessa praticamente a nessuno:
- non alla sinistra che considera Berlusconi colpevole “a prescindere”, come direbbe Totò
- non alla destra per cui il problema non si pone neppure (e abbiamo anche sentito parlare di una curiosa teoria giuridica secondo la quale le colpe degli eletti ricadrebbero sugli elettori. Parole della Santanché: “se condannano Berlusconi condannano tutti quelli che lo hanno eletto…”)
- non alla maggior parte degli italiani alle prese con una crisi sempre più grave…
La materia del contendere è invece la prescrizione:
diventa fondamentale la data del dibattimento in Cassazione per augurarsi o, al contrario, evitare che scatti.
Per evitare questo i vari magistrati hanno spesso bruciato i tempi (rispetto ai tempi “normali” dei processi italiani) e i difensori hanno opposto cavilli, tattiche dilatorie e persino leggi “ad hoc”.
Ma la prescrizione non dovrebbe essere lo scopo (o il timore) di ogni processo: dovrebbe essere solo un’extrema ratio, una soluzione straordinaria per evitare che qualche singolo (e particolare) processo si prolunghi all’infinito.
Per questo i Comitati chiedono da sempre una riforma della Magistratura che riporti il processo ad essere qualcosa che serva a stabilire la verità e il diritto in tempi certi e, possibilmente, brevi.
Si tratta di rimedi dettati dal buon senso e dall’evidenza:
- separazione delle carriere
- informatizzazione
- riorganizzazione dei tribunali
- semplificazione delle procedure
- meritocrazia negli uffici giudiziari
- responsabilità dei giudici per dolo o colpa grave
Una riforma che porterebbe la Magistratura ad essere sempre più al servizio dei cittadini e che avrebbe anche il pregio, notevole per questi tempi, di non costare praticamente nulla.
ma si sa, sono queste le riforme più difficili da fare in Italia
Angelo Gazzaniga