Remissione dei peccati della Chiesa e perdono della società civile: quali differenze ?
Si potrebbe fare un paragone tra la remissione dei peccati secondo la chiesa e il perdono delle colpe nelle società civili.
Nelle società civili esistono leggi e codici votati da eletti che impongono comportamenti e prevedono pene per chi non li rispetta.La punizione per chi non li rispetta puo’ essere annullata, in Italia ,da tre provvedimenti : l’amnistia, che estingue il reato, l’indulto, che estingue, totalmente o parzialmente, la pena e il condono, di contenuto fiscale, che estingue, in toto o in parte, la pena o la sanzione.
Simili provvedimenti esistono in altre democrazie. Nella chiesa esistono dottrine e regole decise da oligarchie sacerdotali che impongono comportamenti tali da far meritare il paradiso se rispettati o portare all’inferno se violati. ( E tali, nella storia passata della Chiesa, potente stato sovrano, se violati da meritare prigione, torture, roghi ed esecuzioni varie).
Ma la Chiesa, nel concreto, non fa una grande distinzione tra reato e pena, anche perché la pena inizia dopo la morte. Chi pecca va all’inferno e se non vuole andarci, o non pecca o, se ha peccato, gli vengono proposte varie soluzioni che cancellano il peccato.
Ma pare vi sia una qual confusione sulle cancellazioni, chiamate assoluzioni o indulgenze. Secondo i testi canonici, la confessione e la relativa penitenza (che puo’ andare dai fatidici tre Padre, Ave, Gloria a castighi piu’ severi )” liberano’” dal peccato, quindi il peccato è azzerato e si va in paradiso. Ma lo stesso risultato propongono le indulgenze, con la sola differenza che possono essere anche parziali se calcolate in giorni di pena all’inferno. Indulgenze che sono variamente proposte, dal recitare certe preghiere, al compiere certi riti, al recarsi in certi posti.
Ma per quale motivo un peccatore, per vedere azzerati i suoi peccati, dovrebbe recarsi in posti anche lontani o compiere certi riti anche versando oboli, se può ottenere lo stesso risultato confessandosi dal prete vicino a casa ?
Non c’è un perchè, c’è la tradizione della Chiesa di moltiplicare riti e liturgie per condizionare i credenti, per attirarli in luoghi santi e per ricevere elemosine.
E trai riti piu’ noti, eccelsi, vi è l’Anno Santo, il Giubileo.
Voluto per la prima volta nel 1300 da Bonifacio VIII (quello che feceimprigionare, segregare e, secondo alcuni, uccidere a Fumone nella rocca della propria famiglia, i Caetani, Pietro da Morrone suo predecessore col nome di Celestino V ).
Per quel primo Giubileo, il papa decretò che avrebbero ottenuto l’indulgenza plenaria coloroche in quell’anno avessero visitato le basiliche di san Pietro e di san Paolo fuori le mura almeno trenta volte se romani, almeno quindici volte se stranieri.
Dice Dante nell’Inferno ( XVIII, 28-33 ) che arrivarono così tanti pellegrini che sul ponte antistante castel sant’Angelo fu necessario regolamentare il senso di marcia dei pedoni.
Ne arriveranno certamente di piu’ per il prossimo Giubileo.
Ettore Falconieri