Alitalia: una situazione che da dramma sta scivolando nel ridicolo
Dopo la presentazione in pompa magna da parte di Montezemolo e dei partner di Etihad dei piano industriale dell’Alitalia sembrava tutto in regola: la compagnia sarebbe diventata un vettore di lusso e di prestigio (l’ambasciatore dello stile italiano) sulle rotte a lungo raggio.
E invece adesso scopriamo che l’Alitalia non ha neppure i soldi per pagare gli stipendi e che ci sarebbe un nuovo progetto industriale: diventare una compagnia low cost in concorrenza con Ryanair e EasyJet; compagnie che prosperano grazie agli sconti e ai favoritismi ricevuti dallo Stato e dagli enti locali italiani.
Roba da non crederci….
- Perché una compagnia ormai agli sgoccioli dovrebbe riuscire dove compagnie ben più forti come Air France e Lufthansa hanno rinunciato?
- Perché i dipendenti dovrebbero adeguarsi a stipendi inferiori della metà, perdere benefit e tutti i privilegi acquisiti negli anni quando possono aspettarsi di andare in cassa integrazione per otto anni al 80% dello stipendio?
- Perché gli enti locali dovrebbero porre ostacoli alle compagnie low cost che collegano i loro aeroporti meglio e a costi inferiori?
- Perché Alitalia protesta per i favoritismi verso le compagnie low cost e non dice che da anni ha monopolizzato Linate a favore suo e di Air France costringendo Ryanair a operare da Bergamo e EasyJet dalla Malpensa?
Temiamo che l’unica risposta valida sia una sola: un altro tentativo di risuscitare un morto che si concluderà nel solito modo: contributi pubblici.
di Guidoriccio da Fogliano