Anche le nostre strade sono un problema

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Non occorre essere un genio del management per dirigere un’autostrada perchè non si deve andare a cercare i clienti e il pagamento del servizio è assicurato, bisogna fare solo manutenzione. Ma viene fatta in modo serio e corretto ?
Non pare. A parte la tragedia del ponte di Genova ed altri accadimenti finiti sui giornali, chi fa tanti chilometri si rende conto che anche la manutenzione spicciola è carente.
Perchè ? In qualche caso potrebbe anche trattarsi di mancanza di fondi ?
I soldi dei pedaggi che entrano ogni giorno, mese, anno nelle casse delle autostrade sono ingenti e i proprietari considerano spesso le autostrade una vacca da cui mungere liquidità finanziaria e tanti soldi ne sono usciti per altri lidi.
Come hanno fatto i Benetton con l’espediente della società veicolo quando hanno comperato la società autostrade.
Una società appositamente costituita, compera con poco capitale proprio e molto finanziamento dalle banche, poi viene fusa con la società comperata e il suo debito verso le banche finisce a carico di Autostrade per l’Italia che lo paga con i pedaggi.
Gestione e manutenzione delle strade Anas, ora di proprietà delle ferrovie dello stato, sono ancora peggiori.
Gestire l’Anas, con oltre trentamila chilometri di strade perchè ha preso in carico strade regionali e provinciali, è molto difficile anche perchè è contemporaneamente società per azioni ed ente finanziato dallo stato con un’organizzazione da ente burocratico piu’ che da società per azioni.
Vi sono migliaia di chilometri di superstrade e strade che sono in una condizione non ottimale per le quali si agisce spesso con tamponamenti dei guasti e non con rifacimenti. E troppe gallerie sono pericolosamente male illuminate quando l’industria dell’illuminazione italiana è tra le prime se non la prima del mondo. Per non parlare di ponti dichiarati agibili e crollati poco dopo o di strada franata qualche giorno dopo l’inaugurazione.
E su come vengono aggiudicati gli appalti per lavori la « vox populi » avrebbe molto da dire.
Poi ci sono le strade comunicali, alcune con poco, altre con molto traffico, anch’esse spesso disastrate, ma molti Comuni non hanno i mezzi per una decente manutenzione o rifacimento e bisogna accontentarsi di come sono.
Se delle strade italiane si occupasse un genio del management stradale fornito di tutti i soldi necessari, ci metterebbe anni a risanare la nostra rete stradale.
Purtroppo prevale la routine dello status quo.

di Ettore Falconieri

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