La penitenza dell’imperatore a Canossa : un evento storico o un semplice contentino per il Papa ?
Nella seconda metà dell’undicesimo secolo imperatore e papa si scontrano sull’elezione dei vescovi. Il papa dice che l’elezione spetta solo a lui, l’imperatore sostiene che è anche sua prerogativa. Ambedue hanno l’appoggio di vari vescovi.
Nel1076 a Worms un’assemblea di vescovi tedeschi fedeli all’imperatore decreta la deposizione del papa Gregorio VII ed
Enrico IV, nella sua veste di « protettore della chiesa » intima al papa di dimettersi. (Papa che neppure a Roma aveva l’unanimità dei consensi, considerato che nellanotte di Natale del 1075, mentre celebrava messa, venne catturato,f erito e rinchiuso i n unatorre, ma venne salv to dal popolo romano ).
Il papa reagisce comunicando l’imperatore e decide di recarsi ad Augusta in Germania anche per eleggere un nuovo imperatore con l’aiuto dei vescovi a lui fedeli.
Ma, ai primi di gennaio del 1077, prima di passare le Alpi, saputo che Enrico IV è in viaggio verso l’Italia, si spaventa, torna indietro e si rinchiude nella rocca della fedele Matilde di Canossa.
Infatti, il ventiseienne imperatore, dopo avere celebrato il Natale a Besancon in Borgogna, con moglie, figlio, seguito e, raccontano i cronisti, grande esercito, passa le Alpi, riunisce a Pavia i vescovi a lui fedeli e il venti gennaio è dalle parti di Canossa. (Con buona pace dei pessimisti climatici contemporanei, a quei tempi, papi, imperatori, eserciti, commercianti e poveri cristi andavano su e giu’ per le Alpi anche in pieno inverno perchè neve e ghiacciai erano scarsi, anche se l’inverno 1076/77 pare fosse particolarmente freddo per l’epoca ).
Enrico IV ha le forze per fare prigioniero il papa, visto che gli armati di Matilde di Canossa poco potrebbero in sua difesa, ma è anche disposto ad una trattativa per farsi togliere la scomunica. Si incontra con Matilde e con Ugo di Cluny, abate dell’omonima e famosa abbazia, nonchè persona di alto prestigio, che mediano con il papa e si raggiunge un compromesso.
Il 25 gennaio Enrico IV arriva davanti alle mura del castello di Canossa con poco seguito e, dopo tre giorni, incontra il papa, pare vestito da penitente.
L’attesa di tre giorni al freddo, interpretata come una punizione corporea, era invece indifferente ad un uomo che in venticinque giorni, in pieno inverno,era andato da Besancon a Canossa percorrendo centinaia di chilometrti e la sosta davanti al castello non era diversa da quelle delle tappe del viaggio, quando non pernottava al coperto. La veste da penitente, se vera storia, era un piccolo contentino per il papa reduce da uno scacco strategico. Perchè è l’impertore che ha ottenuto cio’ che voleva, se non l’avesse ottenuto avrebbe sempre potuto fare prigioniero e deporre il papa.
La chiesa ha dato grande rilievo ad una lettera scritta da Gregorio VII ai principi tedeschi, lettera nellaquale, per nascondere appunto lo scacco strategico ecelando tutta la vicenda, il papa metteva in rilievo solo l’attesa di tre giorni, la veste di penitente nonchè il presunto pentimento che comunque non ci fu, perchè imperatore e papa si scontreranno ancora duramente.
La leggenda dell’ « andare a Canossa « è nata da tale lettera del papa e non risponde a verità.
Ettore Falconieri