La “cattiva” gestione (per non dire altro) dei fondi pubblici è una costante della politica italiana
È questa una storia di cattiva gestione (o qualcosa di peggio) di denaro pubblico, una storia di come un fiume di denaro venga quotidianamente sprecato da una classe politica incapace, vorace e spesso al limite del codice penale.
È una storia che si svolge nell’efficiente Lombardia, non a Roma o in qualche disastrata regione del Sud.
Nel 2003 Trenord decide di lanciare un piano di ammodernamento acquistando 27 nuovi convogli TSR che vengono aggiudicati all’AnsaldoBreda dopo una regolare gara al prezzo di 1.673.000 euro per per ogni vettura.
Tre anni dopo (nel 2006) vengono ordinati altri 26 treni al prezzo di 2.062.000 euro per vettura senza alcuna gara, appellandosi al paragrafo 221 del codice degli Appalti (che permette di farlo quando una nuova gara porterebbe a costi maggiori).
Nel 2013, prorogando in pratica sine die la gara di dieci anni prima, si ordinano altri 8 treni al costo di 2.554.000 euro a vettura.
Una escalation irrefrenabile dei prezzi senza alcuna gara e senza alcun motivo. Infatti nello stesso periodo l’ATM fa due ordini di carrozze metropolitane alla stessa AnsaldoBreda, ottenendo addirittura uno sconto del 17% nella seconda fornitura…
60 milioni di euro sperperati (a vantaggio di chi?) senza che nessuno se ne accorgesse, eccetto i 5Stelle che hanno denunciato il fatto (e occorre riconoscere che i 5Stelle qualche volto hanno anche ragione!)
Un motivo per questa escalation? Forse è sufficiente guardare a chi ha fatto questi ordini: Giuseppe Biesuz, capo indiscusso di Trenord per dieci anni, arrestato per truffa, false attestazioni e bancarotta fraudolenta e Luigi Roth, presidente in questo periodo di Trenord e di AnsaldoBreda… ovvero venditore e acquirente nello stesso tempo.
E ciò avviene in quella Lombardia additata da tutti come esempio di buon governo…
Un indizio questo di come in Italia un fiume di denaro venga sperperato a favore del sottobosco politico che avvolge tutte le amministrazioni pubbliche
Come si potrebbe agire?: non tanto con altre leggi e decreti, (ne abbiamo fin troppi e si possono facilmente aggirare) quanto con controlli più rapidi ed efficienti sia da parte della magistratura (è pendente in questo caso una denuncia per danno erariale alla Corte dei Conti ma chissà quando verrà discussa) sia da parte dei semplici cittadini (con bilanci pubblici più semplici, trasparenti e soprattutto comprensibili a tutti)
di Angelo Gazzaniga