Tutelare i centri storici dovrebbe essere un’azione non solo doverosa per la nostra cultura, ma utile per creare nuovi posti di lavoro e attirare turisti
Come storico filosofo e critico, un poco indegnamente “ferrarese d’azione” ( con i miei libri e saggi su Bassani o Pico Botticelli e Schifanoia e collaboratore della “Nuova Ferrara” ), oso proporre al Ministro Franceschini di volersi fare promotore di una nuova Legge a proposito della tutela dei Centro storici, includendo in tale ambito il “Paesaggio” ( ex art. 9 della Costituzione Repubblicana ) e il restauro e la connessa valorizzazione delle Chiese abbandonate. L’incidente di “percorso” può anche capitare (vedasi l’esempio del “saluto” che i grandi transatlantici osano tuttora fare sul Canal Grande a Venezia ). Ma, poi ( o subito ), occorre anche intervenire con un modello organico di tutela dell’ambiente e del paesaggio, un poco sul prototipo di quanto compì lo storico napoletano Giuseppe Galasso, repubblicano di “scuola” crociana, con la legge sulla protezione delle coste. Ora, a Ferrara si sono tenuti convegni e simposi a proposito della “presenza dei Cavalieri dell’Ordine Templare” in città e nel territorio ( San Giuliano, San Giacomo, Madonna di Betlemme di Rosa di Mizzana, testimonianze storiche e artistiche, e altro ). Ne abbiamodiscorso ampiamente con il Cav. Paolo Sturla Avogadri, anche in sede di pubblicazione del libro “Ferrara Segreta” ( 2014 ). Ma queste Chiese sono malamente adibite o chiuse al culto. Lo stridente contrasto potrebbe sanarsi creando posti di lavoro per il restauro. a vantaggio degli studenti laureatisi nella prestigiosa Facoltà “magistrale” di Architettura. Beneaugurando,
Giuseppe Brescia