Dal Corriere del 17 maggio veniamo a conoscere una notizia interessante: esiste in Italia un comune che va controcorrente: non un comune pieno di debiti, con un bilancio gonfiato da spese inutili e assunzioni clientelari.
Che difende con le unghie il proprio diritto a rimanere indipendente per poter gestire a proprio piacimento le scarse risorse a disposizione. E’ il comune di Chiavenna, ridente cittadina posta alla base di diversi passi alpini, con circa 7000 abitanti: questo comune sta già gestendo assieme agli altri 12 della Comunità Montana della Valchiavenna tutta una serie di servizi in comune: dalle biblioteche alle piste ciclabili, dalla raccolta rifiuti alla zona industriale. Il sindaco però va più avanti: propone di accorpare tutti questi comuni in un unico comune: si risparmierebbero 10 milioni in spese di amministrazione e gestione. Però ad una condizione: che questi milioni risparmiati possano rimanere sul territorio.
Ecco un esempio lampante di come potrebbero funzionare alcune delle proposte dei Comitati:
- ridurre le spese abolendo le Comunità Montane e accorpando i comuni relativi
- Adottare un autentico federalismo fiscale: solo grazie ad esso (come ben indicato dal sindaco di Chiavenna) quanto risparmiato rimarrebbe nel territorio, premiando i comuni virtuosi, i cui cittadini potrebbero meglio decidere come risparmiare, come utilizzare le risorse e giudicare i loro rappresentati da come le hanno utilizzate
Tutto ciò è evidentemente impossibile in un sistema centralistico e statalistico in cui tutte le risorse vanno al centro e provengono dal centro.
NB di amministrazioni comunali virtuose come quella di Chiavenna ce ne sono probabilmente moltissime: vengono però soffocate dal centralismo e dalla burocrazia, mentre fanno notizia solo i buchi clamorosi e i fallimenti dei comuni scialacquatori.
Angelo Gazzaniga
Portavoce dei Comitati per le Libertà