Libertates (e ovviamente non solo lei) ha da sempre sostenuto che uno stato liberale ed efficiente dovrebbe comportarsi nei confronti dei monopoli di fatto in un unico, specifico modo: stabilire dei criteri di gestione, porre paletti e linee guida, mettere a gara i contratti, controllarne l’esecuzione e revocare le concessioni in caso di inadempimento.
Si è fatto il contrario:
si sono messi limiti e regole risibili: i contratti sono stati in pratica scritti dalle concessionarie che si sono riservate la possibilità di aumentare le tariffe in base ai lavori di manutenzione programmati (e non ancora eseguiti) e si sono concessi rimborsi astronomici in caso di rescissione dei contratti
si sono prolungati i contratti con durata spesso trentennale anziché mettere a gara le concessioni in scadenza (in questo caso si potrebbero semplicemente riconoscere rimborsi in funzione degli investimenti fatti e non ancora integralmente ammortizzati)
si sono affidati i controlli a ditte direttamente dipendenti o legate ai concessionari (come la Spea per Autostrade): palese esempio di controllato che dipende dal controllante
I risultati si sono visti: ponti che cadono per mancata manutenzione, gallerie che perdono pezzi, autostrade bloccate perché improvvisamente ci si accorge che i controlli non sono stati mai fatti e debbono essere terminati in brevissimo tempo per non incorrere in conseguenze penali…
E i rimedi proposti sono ancora peggiori: passare tutto all’Anas, cioè statalizzare anche questo settore con i risultati prevedibili (gli ultimi amministratori delegati dell’Anas sono quasi tutti inquisiti e i viadotti da essa costruiti cadono il giorno stesso dell’inaugurazione) oppure far finta di niente e continuare come prima, salvo liquidare una parte dell’investimento dei Benetton e passarlo alla Cdp (cioè di nuovo allo Stato…)
Se si sta per lanciare un grande piano di investimenti occorre iniziare subito con i criteri indicati da Libertates: solo così si potrà avere un cambio di passo nella gestione dei monopoli di fatto (quali sono le autostrade) e non trovarsi tra qualche anno con gli stessi problemi di adesso, o peggiori!
di Angelo Gazzaniga