Ormai quella dei bonus è un’autentica specialità italiana: uno dei tanti è il bonus che permette di ottenere da 300 a 2000 euro a professionisti, piccole o medie imprese per dotarsi di una connessione in fibra ottica.
Connessione indubbiamente necessaria per essere al passo con lo sviluppo tecnologico, ma, ci chiediamo, non rientra in quelle spese per acquisto di mezzi di produzione che sono tipici di ogni azienda?
Come quando aziende e professionisti si sono dovuti equipaggiare di computer o, in altri tempi, di fotocopiatrici o di fax: tutte apparecchiature necessarie alla loro attività. Allora non c’è stato bisogno di bonus o simili: si è semplicemente concesso di utilizzare l’ammortamento anticipato, cioè di permettere la deduzione delle spese di acquisto dagli utili in un tempo inferiore (la metà) rispetto a quello normale.
Una misura affatto distorsiva (perché non introduceva nessuna differenza tra chi aveva acquistato i beni prima o dopo l’introduzione del bonus), di nessun costo per lo Stato (perché semplicemente rendeva più veloci le deduzioni) e lasciava agli imprenditori la libertà di decidere i propri investimenti senza influenzarne le decisioni (attivare la fibra prima di altri investimenti per non perdere il bonus).
Si considerano imprenditori e professionisti come dei bambini che devono essere guidati e invogliati verso certi investimenti e non come operatori che conoscono al meglio le necessità della propria azienda e del mercato e che se non fanno certi investimenti è per motivi ben diversi: troppe tasse e troppi costi indiretti quali burocrazia e eccesso di leggi e regolamenti
Di Angelo Gazzaniga