Da un’inchiesta della Gabanelli si evincono i dati definitivi del crack delle Popolari Venete.
Alla fine tutti sono contenti:
- la Banca d’Italia perché niente è apparso a suo carico anche se i suoi ispettori per anni non si sono accorti che i loro bilanci si appoggiavano su gravi irregolarità
- Banca Intesa perché rilevando le banche in liquidazione coatta appare come il buon samaritano che salva l’economia della zona e ottiene qualcosa come 10,7 miliardi (4,7 come supporto e 6 come garanzia dei prestiti) e un bel pacco di clienti
- Gli azionisti perché violando quelle che sono i principi fondamentali di un’economia di mercato (che cioè quelli che investono in azioni sono capitalisti che ottengono una partecipazione agli utili in cambio del rischio d’impresa che si assumono) vengono indennizzati al 40% (circa 1,5 miliardi) a spese dello stato perché si è partiti dal presupposto che la vendita delle azioni è stata basata su una truffa (bilanci falsi e promesse basate sul nulla). Principio che se fosse applicato ovunque garantirebbe un rimborso da parte dello stato a tutti coloro che sono oggetti di truffe azionarie…
- I veri responsabili della truffa che continuano a vivere felici e contenti: Consoli (per 18 anni a capo di Veneto Banca che si è visto pignorare un quinto della pensione di 15.000 euro mensili e Zonin (presidente per vent’anni della Popolare di Vicenza) che continua a vivere nella sua villa dopo aver ceduto tutti i beni ai figli e che si vede anche lui pignorare un quinto della pensione di 1100 euro quale imprenditore agricolo…
Tutti felici e contenti allora? Si tranne i soliti, cioè i cittadini onesti che pagano le tasse, e che hanno visto dirottare una dozzina di miliardi propri (perché i fondi statali non sono altro che i soldi dei cittadini) per il salvataggio.
Un’altra prova che alla fine pagano sempre gli stessi: mentre si dovrebbe far pagare ai veri colpevoli (gestori, controllori e via dicendo) e agli azionisti che erano partecipi del rischio (o per lo meno indennizzarli al netto degli abbondanti utili incassati nel frattempo)
di Angelo Gazzaniga