L’unica ipotesi per risolvere il problema pensioni alla radice è adottare un sistema davvero liberale
Si fa un gran parlare del prolungamento dell’età pensionabile di cinque mesi.
In se la questione è semplicissima: siccome l’aspettativa di vita (l’elemento su cui si basano i calcoli di tutte le assicurazioni) è aumentata di 5 mesi, si dovrebbe andare in pensione cinque mesi dopo, oppure l’INPS dovrebbe farsi carico di erogare cinque mesi in più di pensioni, con il relativo costo.
A questo punto occorre prendere una decisione: chi paga? Se l’INPS dovrà o tagliare le “pensioni d’oro” o tagliare le aspettative dei giovani; se lo Stato si dovranno o aumentare le tasse o ridurre le prestazioni in altri campi.
Si tratta di una decisione pratica, non politica: quando la coperta è corta non si può coprire tutto.
Ma, una volta risolto questo dubbio, e temiamo lo sarà all’italiana (rinviamo il tutto e speriamo nello stellone) questo si ripresenterà inevitabilmente tutte le volte che aumenta l’aspettativa di vita: ogni volta ci saranno tensioni e proteste di quelli che si ritengono penalizzati.
Ma non sarebbe l’occasione per pensare di adottare un nuovo sistema pensionistico più moderno e liberale, quale quello proposto da Libertates?
Un sistema che permetta ad ognuno di andare in pensione quando vuole e come vuole: esattamente come nei fondi pensione. Io decido quanto risparmiare per la pensione, quando andarci e come in base alla rendita accumulata.
Naturalmente occorrerebbero dei paletti:
- ognuno dovrebbe versare un minimo obbligatorio per avere garantita una pensione sufficiente e non gravare, una volta in pensione, sull’assistenza pubblica
- lo Stato dovrebbe garantire la pensione sia che sia erogata dall’INPS, sia che lo sia da un’assicurazione privata attraverso appositi controlli
- sarebbe compito dello Stato assicurare un reddito sufficiente ad una vita dignitosa anche a chi non ha potuto crearsi una pensione. Fondi a cui ogni cittadino dovrebbe contribuire attraverso la tassazione. È l’applicazione del principio di sussidiarietà: ogni cittadino (e non solo chi ha versato contributi) dovrebbe farsi carico di chi ha bisogno di un aiuto per vivere.
Un sistema semplice, trasparente e soprattutto equo: sarebbe il momento di pensarci!
di Angelo Gazzaniga