Boca, il Santo Patrono della Transilvania

Data:

romania
Padre Boca, il nuovo santo protettore della Transilvania, monaco che ha lottato tutta una vita contro il regime comunista.

Nel distretto di Hunedoara,nella Transilvania sud occidentale, non lontano dal castello della famiglia Corvin, e sulle stesse coline che ospitano le rovine delle fortezze daciche, esiste una tomba sempre ripiena di fiori che non appassiscono mai. Davanti ad essa, dalle prime ore del giorno fino a sera tardi, gruppi di pellegrini passano in continuazione e chiedono grazie o, al contrario, rendono omaggio per le grazie ricevute in passato.
È la tomba di padre Arsenie Boca, figura charismatica del fine ‘900, sacerdote e monaco ortodosso, conosciuto per la lotta al regime di Ceausescu ma anche per i miracoli che gli vengono attribuiti sia in vita che dopo la sua morte. Cosi grande è la devozione dei rumeni a questo padre, e soprattutto dei suoi con terreni transilvani, che, già prima che la Chiesa Ortodossa si pronunciasse in maniera ufficiale, lo hanno considerato santo e, in più, Santo Patrono della Transilvania.

Zian (il suo nome prima di prendere i voti) Boca nacque nel settembre del 1910 in un villaggio del distretto di Hunedoara. Studia teologia a Sibiu, allora capitale culturale e soprattutto rumena della occupata Transilvania, e belle arti e medicina a Bucarest.
Dopo un breve periodo nel Santo Monte Athos dove vienne iniziato nel monachismo, per intercessione della Madonna, da San Serafino di Sarov, ritorna in Transilvania e prende parte, in qualità di padre spirituale, al movimento di rinascita del monachismo ortodosso intorno al monastero di Sambata de Sus.
Qui si crea antipatie nelle organizzazioni comuniste locali che vedevano nelle sue omelie un pericolo per la dottrina atea comunista. Sempre qui a Sambata de Sus, padre Arsenie si fa conoscere come portatore del dono introspettivo, la capacità di vedere in profondità nel cuore umano e di rispondere alle domande cosi dolenti e intime che le persone stesse stentavano a porre. Ed è qui che i carismi di padre Arsenie si mettono a servizio della gente e i primi miracoli hanno luogo.
Per il suo lavoro di predicazione, per l’effetto che ha sulla gente, ma anche per le suposte connessioni con i membi del movimento di rezistenza nascosti sule montagne intorno a Sambata, Arsenie Boca vienne arrestato dalla Securitate e trasportato nei vari centri di sterminio di Jilava, Brasov, al Canale eccetera. Ma i miracoli continuano anche dietro le sbarre, e a raccontarlo ci sono proprio le testimonianze dei suoi carnefici, alcuni ancora i vita e molti di loro convertiti, come fu il caso del colonnello che lo arrestò. Ma il caso più eclatante è legato al lager di sterminio del Canale Danubio-Mar Nero: si dice che, in meno di tre ore, sia riuscito ad andare, partecipare al funerale di sua madre a Hunedoara a 630 km, e ritornare. I Santi hanno il dono di restringere il tempo e le distanze.
Dopo la sua scarcerazione, fu ridotto allo stato laicale e visse come pittore di chiese nei pressi di Bucarest. Anche là fiumi di gente continuò a seguirlo per ottenerne consigli e intercessioni, per sentire la sua voce di tuono con un forte accento trasilvano, l’unico della lingua rumena che non puo essere messo per iscritto.
Morì, come aveva previsto, poco prima di Ceausescu, il 28 novembre 1989, e fu sepolto nel cimitero del monastero Prislop. La sua tomba divenne, di li a poco, luogo di pellegrinaggio, mentre io credo che la sua anima in cielo interceda per noi tutti, come ci aveva promesso: “chiametmi, da là, dove andrò, potrò aiutarvi molto di più!”

Claudiu Cocan

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