Chi si ricorda più quanti bonus sono stati inventati per favorire l’edilizia?: dal bonus rubinetti a quello facciate, dal bonus verde a quello antisismico; ma la parte del leone l’ha fatta il bonus per la riqualificazione energetica, ovvero il famoso 110%.
È questo un bonus fortemente distorsivo del mercato perché:
- ha tempi molto stretti e comunque non ben definiti (inizialmente un anno, poi due con eccezioni) che portano a privilegiare la necessità di fare in fretta, di privilegiare la velocità rispetto alla qualità del lavoro e ben sappiamo come presto e bene non vadano mai d’accordo.
- Toglie ogni responsabilità e ogni controllo dei lavori ai committenti: se lo Stato ci rimborsa tutto perché mai dovremmo perdere tempo e fatica a controllare e confrontare costi e preventivi, seguire i lavori cercando sempre la soluzione migliore e meno costosa?
- Crea una crescita a dismisura dei costi: le caldaie a condensazione (indispensabili per migliorare l’efficienza energetica) sono aumentate di nove (!) volte in un anno; il costo dei ponteggi è andato alle stelle. Il motivo è sempre lo stesso: tanto paga lo Stato!. Questo provoca, tra l’altro, una grave distorsione del mercato per chi è costretto a sostituire la caldaia o ricorrere a un ponteggio senza poter ricorrere al bonus del 110%.
- Per ultimo va considerato il costo di questa operazione: con una spesa prevista di dieci miliardi si prevede di migliorare l’efficienza energetica di meno del 2% degli edifici esistenti in Italia. Per riconvertirli tutti occorrerebbero circa 2000 miliardi!
Un ulteriore esempio di come provvedimenti improvvisati, spesso populisti e poco meditati alla fine risultino costosi e distorsivi del mercato, favorendo alcuni e penalizzando altri.
Nel caso non sarebbe stato più opportuno stabilire un incentivo anche sostanzioso (50,60%) con tempi di attuazione prolungati nel tempo (10 anni?) per l’attuazione in modo da rendere responsabili e partecipi gli interessati e diluirne l’inevitabile effetto distorsivo, ridurre i costi e apportare un effettivo adeguamento energetico?
di Angelo Gazzaniga