Premessoche il “libero pensatore deve essere virtuoso, perché è odiato da tutti” ( dice Jonathan Swift in appendice al trattatello della menzogna politica ), è anche vero però che, come la Chiesa è “peccatrice santa” (Commento di Ambrogio ai vangeli; Karol Woytila ), così anche la vitalità può essere “peccatrice santa”, con tutti i limiti e difetti dell’esser uomo. Ma è anche vero che spesso le “non pruove diventano pruove” ( es: agendina di Tortora Vincenzo; passaporto di Ruby; prove solo indiziarie nel caso Mediaset, e quant’altro ). Inoltre, il fattore secondario diventa più importante del primario. Esempio: a Bari il caso delle protesi della Sanità viene prima della sovrapposta vicenda delle “escort”. La eventuale trattativa Stato-mafia dei primi anni Novanta è semmai opera cui ha assistito l’ex presidente Scalfaro; e viene prima delle telefonate Napolitano-Mancino. E così via. Non si può negare la dimensione strategica nell’uso della giustizia, dalla scuola romana delle Frattocchie ai casi Piccioni, Ippolito, Tortora, Muccioli e altri ( specie dopo la morte dei grandi “doganieri della cultura” Croce, Sturzo, Salvemini, e l’affacciarsi della sinistra democristiana sulla scena politica ). Alle spalle delle cortine fumogene sulla legge elettorale c’è il problema: doppio turno a no ? Per il sistema maggioritario anglosassone, no. Per il tentativo compromissorio, sì. Alle spalle delle riforme, cè il problema: anziché andare in giro per il mondo, mettere all’ordine del giorno abolizione delle province e delle lobbies. Ma chi ne è espressione, come può riuscirci ? Non sara il moderno Barone di Munchausen che tentava di alzarsi pur avvinto da lacci e lacciuoli ? Al di là della contesa secessionistica e pubblicistica, quando nascerà la vera socialdemocrazia italiana, il liberalsocialismo duro e puro ? Cicchitto e Sacconi, con gli sfilatori di sedie nostalgici della ex Democrazia Cristiana, come potranno perseguire la via del “socialismo dal volto umano”, giusto all’altezza delle rievocazioni di Mondoperaio e di Bettino Craxi, dal cosiddetto Saggio su Proudhon in poi ? E i nostalgici del popolarismo credono forse di avere la benedizione di Papa Francesco, che tratta come “in odore di santità” il fondatore di “Repubblica” ? Infine, il presidenzialismo va unito ai nuovi modi per la religione della libertà, per costituire quel ponte che i comitati della libertà auspicano nella intesa del nuovo Polo per le libertà.
Giuseppe Brescia