Libertates propone un sistema autenticamente liberale che possa garantire a ogni lavoratore l’andare in pensione quando vuole e come vuole.
- La pensione è sempre calcolata in funzione di quanto versato nel corso dell’attività lavorativa
- il lavoratore è libero di versare quanto vuole all’ente assicurativo che sceglie. In questo modo può versare importi maggiori nei momenti favorevoli o quando non ha spese particolari e ridurre le proprie contribuzioni nei momenti difficili. Può scegliere di accantonare forti importi se preferisce cautelarsi per la vecchiaia oppure investire meno se pensa di poter lavorare più a lungo
- Il lavoratore può scegliere di andare in pensione quando vuole. Se ancora giovane con una pensione inferiore, se in età più avanzata con una pensione maggiore,
- il lavoratore è libero di andare in pensione quando vuole perché gli verrà corrisposta una rendita corrispondente a quanto versato. Potrà anche eventualmente riscattare il capitale versato.
- Possono esserci più enti assicurativi, sia privati che pubblici, che agiscono in concorrenza tra loro sotto il controllo dello Stato che deve garantire solidità, trasparenza e rispetto di alcune norme di garanzia. Spetta comunque allo Stato intervenire in caso di insolvenza o mala gestione degli enti assicurativi.
- E’ comunque prevista una quota (ridotta) obbligatoria con due scopi precipui: a) fornire comunque una pensione sufficiente a garantire un tenore di vita dignitoso una volta giunti al termine del periodo lavorativo; b) assicurare una pensione dignitosa a coloro che non hanno potuto (non per loro volontà) raggiungere una somma sufficiente.
- Le pensioni di invalidità e tutte quelle pensioni che servono a dare un futuro dignitoso a chi non ha mai potuto lavorare dovrebbero essere a carico diretto dello Stato in quanto rientrano negli obblighi che fanno capo a tutti i cittadini (principio di sussidiarietà).
- La cassa integrazione dovrebbe far capo a un ente autonomo in cui confluiscono i contributi di imprenditori e lavoratori
- L’attuale sistema rischia di non essere più sostenibile nel futuro quando con l’invecchiamento della popolazione la quota dei pensionati è destinata a salire rispetto a quella dei lavoratori attivi e occorrerà un sempre maggiore impegno da parte dello Stato per garantire le pensioni. Infatti già ora l’Inps non ha fondi e paga le pensioni solo con i versamenti dei lavoratori attivi
- Questo sistema andrebbe applicato a tutti indistintamente a qualsiasi categoria o livello appartengano: ognuno riceve la pensione (o meglio rendita pensionistica) a seconda di quanto ha versato.
- Toccherebbe alla finanza pubblica integrare le pensioni di coloro che per giustificati motivi (ad es. i lavori usuranti) potrebbero andare in pensione anticipatamente.
NB Le spese a carico dello Stato sarebbero solo apparentemente più gravose: infatti sarebbero costi definiti e calcolabili, mentre ora il debito di Inps e altre Casse previdenziali è una nebulosa difficilmente regolabile.