Il caso di Napoli e la legge: come dovrebbe essere per un liberale
Dopo la condanna del sindaco di Napoli De Magistris in primo grado, con relativa interdizione dai pubblici uffici, è scoppiata una furiosa polemica: chi ne chiede immediate dimissioni, chi parla di complotto per conquistare Napoli, chi di un intervento politico della magistratura.
In effetti si tratta di un caso raro per l’Italia: una legge chiara, semplice e di immediata applicazione. Un politico condannato con interdizione dai pubblici uffici viene dichiarato decaduto direttamente dal Prefetto competente.
Si tratta, tra l’altro, di una legge (la famosa legge Severino) approvata nel 2013 praticamente all’unanimità.
Per Libertates alcune considerazioni:
- si tratta di una legge chiaramente non liberale: la presunzione di innocenza deve esistere per tutti, per ogni carica pubblica e per ogni tipo di reato: gli effetti della condanna valgono dal momento del suo passaggio in giudicato.
- Una legge, sempre per un liberale, può (e deve) essere criticata se si ritiene ingiusta o sbagliata: ma sinché esiste va rispettata da tutti e per tutti i motivi (non occorre ricordare l’esempio di Socrate che beve la cicuta…)
- Questo è un esempio di legge votata per motivi elettoralistici: motivi che possono essere forse tollerati in campagna elettorale e non durante l’esercizio dell’attività parlamentare.
Ma per ottenere questo occorrerebbe un parlamento (come chiede da sempre Libertates) con deputati scelti dai cittadini (con primarie obbligatorie e garantite), votati in modo chiaro (con un sistema maggioritario uninominale) e che quindi rispondano delle loro scelte ai cittadini e non a partiti preoccupati solo di non perdere voti.
Angelo Gazzaniga