Una vera democrazia “compiuta”, cioè una democrazia che non sia solo di facciata, ma che sia vissuta dai cittadini come elemento fondamentale e irrinunciabile della loro vita politica richiede tutta una serie di elementi strettamente legati fra di loro. Basti osservare il funzionamento delle democrazie dei paesi anglosassoni (Inghilterra e USA su tutti) oppure quello di un Paese molto vicino a noi (la Svizzera).
Salta subito all’occhio che elezioni libere e regolari sono un elemento indispensabile, ma tutt’altro che sufficiente per avere una vera democrazia: elezioni regolari si tengono normalmente in Paesi totalitari: basti pensare a quanto avviene in Cina oppure al fatto che Hitler, Mussolini, o più recentemente Chavez, sono andati al potere avendo vinto le elezioni.
Tra i tanti elementi che sono indispensabili ad una vera democrazia ci sono la certezza del diritto e il rispetto tra i poteri dello stato.
Infatti la certezza del diritto presuppone che ogni cittadino, di qualsiasi parte o condizione esso sia, sappia sempre quale comportamento sia da considerare un reato, venga accusato in caso di presunta violazione di una legge e venga giudicato in tempi certi e con metodi simili per tutti.
Invece vediamo che certa magistratura o si “dimentica” di accusare oppure si accanisce contro qualcuno con tempistiche e richieste sospette (vedi il caso Berlusconi) al punto di far intervenire (sia pure indirettamente) il Capo dello Stato.
Nel frattempo il semplice cittadino (o forse sarebbe meglio chiamarlo “povero cittadino”) aspetta che gli sia resa giustizia per una decina di anni (tempo medio di conclusione dei processi civili), magari finendo nel frattempo sul lastrico oppure pensando di risolvere diversamente la questione..
Dall’altra parte la “balance of power” e il rispetto tra i poteri dello stato presuppongono la condanna inequivocabile e rigorosa delle manifestazioni (da alcuni definita “gazzarra”) inscenate dai deputati del Pdl al Tribunale di Milano: in ogni caso e a maggior ragione da parte di esponenti di uno dei tre poteri fondamentali (quello legislativo) è indispensabile che a dirimere queste questioni vengano utilizzati organi e procedure previste dalla Costituzione in caso di conflitto tra poteri.
Cosa dovrebbe fare allora il nostro “povero cittadino” per ottenere giustizia se i suoi stessi rappresentanti inscenano manifestazioni di piazza?
Sono questi avvenimenti che, pur trascurati nel bailamme generale della politica, fanno progressivamente scemare nei cittadini quella fiducia nelle istituzioni e nella democrazia che è tanto più indispensabile in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo.
Che fare allora? I Comitati da sempre propongono, ad esempio:
da una parte di far funzionare la magistratura: una magistratura efficiente, rapida, al servizio del cittadino e non di parti politiche o della casta dei magistrati (con carriere separate, responsabilità civile dei magistrati, carriere per merito e non automatiche) è indispensabile in uno stato moderno;
dall’altra un sistema di equilibrio di poteri efficiente che permetta di risolvere certi contrasti rapidamente e nella sede appropriata e non dopo anni di attese e polemiche.
Altrimenti anziché verso una democrazia compiuta ed efficiente quale quelle anglosassoni (o svizzera) andremo sempre più verso una democrazia “mediterranea” (tipo quelle dei paesi nordafricani) in cui lo scontro tra poteri e opinioni diverse non si svolge più in parlamento o nelle sedi designate ma nella corti dei tribunali e nelle piazze on risultati che abbiamo tutti sotto gli occhi.
Angelo Gazzaniga