In apparenza la campagna di Grillo sta avendo, almeno dai sondaggi un successo notevole.
Ed è, sempre in apparenza, una campagna che rappresenta le istanze della democrazia diretta, della democrazia dal basso, della democrazia dei cittadini contro la politica dominata dai partiti e dai loro apparati. In un certo senso quanto i Comitati stanno chiedendo da sempre.
In effetti, però, a ben vedere la campagna elettorale di Grillo è all’opposto di quanto chiesto e sperato dai Comitati.
Per noi la campagna elettorale deve essere una possibilità di confronto e di dialogo tra cittadini e loro rappresentanti: i candidati devono poter illustrare i loro programmi in confronto tra loro e in dialogo con gli elettori che hanno un diritto fondamentale: quello di conoscere le intenzioni, i progetti, gli impegni dei candidati, per poterli discutere, farseli spiegare e chiedere impegni e certezze a chi li dovrà rappresentare.
La democrazia di Grillo è invece solo apparenza:
- candidati scelti con primarie fasulle, senza nessun controllo né riscontro
- una mancanza di programma serio e articolato (il “una volta in Parlamento faremo casino” non è un programma, è uno slogan da comizio)
- un profluvio di slogan populisti destinati a solleticare i peggiori istinti degli ascoltatori (sentendo i comizi di Grillo viene spesso alla memoria il “volete la guerra?: siiiii” urlato da Palazzo Venezia) che vedono finalmente un colpevole per tutti i loro problemi
- il rifiuto di qualsiasi intervista o dibattito pubblico da parte del leader
La vera democrazia richiede pazienza, approfondimenti, studio, impegno da parte di tutti, altrimenti è solo demagogia: il solito panem et circenses utile al demagogo di turno.
Angelo Gazzaniga