C’è in Italia una figura pubblica che non ha mai conosciuto crisi: il commissario straordinario.
Nata con il decreto “sblocca cantieri” del 1996 (ministro Paolo Costa) che voleva porre rimedio alle lentezze della “legge Merloni” (creata due anni prima per l’effetto di Tangentopoli) è una carica che si è moltiplicata progressivamente: ora siamo al ritmo di una nomina ogni mese circa. Si va dal commissario per il ponte sul Magra (ma non c’è l’Anas?), a quello per le strade sarde, da quello per l’ospedale di Siracusa a quello per l’alta velocità Palermo-Catania (una barzelletta!).
È sempre stata, o meglio avrebbe dovuto essere, la scorciatoia per evitare le lungaggini, le pastoie burocratiche che in Italia rallentano ogni cantiere.
E invece siamo sempre allo stesso punto: si fanno leggi che non funzionano, per farle funzionare si fanno altre leggi che derogano alle prime e poi si aggiunge un commissario tanto per complicare il tutto.
Sarebbe sufficiente un esempio: l’ormai famoso Codice degli appalti nato nel 2016 per mettere ordine a tutta la normativa consta di 278 articoli, 38 allegati, più di 1500 commi (che sono stati già modificati 597 volte); le sentenze del Tar e i pareri esplicativi del ministero hanno raggiunto la rispettabile cifra di 6155.
Il ministro delle Infrastrutture Delrio vara poi la “riforma della normalità”: altri 220 articoli per 817.000 caratteri.
Salvini propone l’abolizione del Codice degli appalti, ma poi ne vara il regolamento attuativo: 313 articoli e 898.000 altri caratteri: siamo al caos bipartizan!
Come ovviare a tutto questo: ma semplice con la nomina di un commissario! niente gare, niente appalti, niente garanzie e trasparenza in uno Stato e in un settore dove la fanno da padroni tangenti e interessi oscuri…
Ma non si potrebbe fare quello che Libertatesc hiede da sempre: semplificare le leggi?
Perché leggi semplici, chiare e poco numerose permettono di dare quelle garanzie di trasparenza e di efficienza che non danno certo dei commissari che hanno come compito quello di scavalcare le leggi esistenti
di Angelo Gazzaniga