Quando si scopre che il Papeete incassa 3,1 milioni e paga 10000 euro per la concessione o che l’Hotel Cala di Volpe, uno dei più lussuosi della Sardegna, paga 520 euro l’anno per l’uso esclusivo delle sue spiagge è evidente che c’è un danno per tutti i cittadini: minore incasso dalle concessioni significa maggiori tasse da pagare o minori servizi da usufruire.
Ma adesso al danno si aggiunge la beffa: l’ultimo decreto pospone per l’ennesima volta il termine per la fine delle concessioni al 31 dicembre 2024. Dato che la direttiva UE che prescriveva la messa a gara delle concessioni pubbliche (la famosa Bolkestein) è del lontano 2006 è evidente che arriva inevitabile la procedura d’infrazione e la relativa multa: non solo i cittadini non incassano dalle concessioni, ma rischiano addirittura di dover pagare per avere le spiagge statali (cioè proprie) a uso esclusivo dei bagni privati.
Forza delle lobby!
di Guidoriccio da Fogliano