A parte ogni considerazione sulla serietà e capacità degli onorevoli dei proponenti che, tipica espressione dei politici nostrani, sono disposti a esporsi al ridicolo pur di raccattare qualche voto, la proposta nasconde un modo di vedere la realtà che, forse, merita di essere evidenziato.
Infatti non si propone un bonus che abbia lo scopo di venire incontro ai bisogni che ogni nuova coppia ha: dalla casa, ai cambiamenti sul lavoro o, più di tutto, ai futuri figli.
Si sarebbe potuto addirittura proporre quel “prestito d’onore” che permette a un giovane di aprire una nuova attività, di iniziare una nuova fase della vita in cui soddisfare assieme i propri desideri e le proprie capacità: uno dei pilastri di uno Stato liberale.
Invece niente di tutto questo: il bonus dovrebbe, o meglio avrebbe dovuto, coprire le spese della cerimonia (fiori, fotografo ecc.) e della susseguente festa (pranzo di nozze in primis).
Una visione degna del regime spagnolo tanto ben descritto dal Manzoni: quello che conta veramente è l’apparenza, l’esteriorità, la pompa; poi pazienza se si continua a vivere grazie al reddito di cittadinanza o alla pensione dei genitori, vivendo di bonus in bonus.
Un perfetto affresco di una società statica, senza prospettive di miglioramento per i giovani e legata a valori che non permetteranno mai uno sviluppo degno di un Paese moderno, democratico e liberale quale noi vorremmo essere.
di Angelo Gazzaniga