La democrazia è una forma organizzativa della governance; funziona bene solo se i Cittadini hanno un minimo di istruzione funzionale. Forse è una coincidenza, ma i Paesi dove vi è maggiore istruzione diffusa, vi è più ricchezza e specialmente vi è democrazia. Negli altri vi è minore benessere medio e dittature. L’istruzione è elemento fondamentale per essere più liberi, cioè più bravi a prendere decisioni utili a sé e agli altri. Qui il Paese deve investire.
L’istruzione è una premessa necessaria, in un articolo dove si fa riferimento alle caratteristiche della classe politica. 1) Oggi i politici, cioè gli «eletti», appaiono per lo più mestieranti attaccati alla loro poltrona, con scarsa capacità ed esperienza nel fare, ma con grande capacita di restare sullo scranno. L’ignoranza sembra addirittura crescente.
2) È caratteristica degli ignoranti quella di affermare che gli «istruiti» sono una classe sociale da contrastare. È infatti la politica dei mestieranti che arrogantemente si autodefinisce Politica con la «P» maiuscola; afferma con vigore che i «tecnici», per intendere i competenti, sono un danno per la governance. Questo è purtroppo un problema in tutto il mondo democratico. 3) I competenti, quando ci sono, stanno nelle Amministrazioni Pubbliche e vengono percepiti dalla «politica», con la «p» minuscola, come un avversario ostacolante. Tipica è la frase: «il Parlamento è stato esonerato»; mentre è proprio il Parlamento che esonda sovrastando l’Esecutivo. Non in un bilanciamento dei poteri come democrazia vuole, ma sovrastare.
4) La Politica con la «P» maiuscola non esiste quasi più. Come si fa a ricostruirla? Forse non si può; ma ho speranza che si possa introdurcendo alcuni fattori fondamentali per rinvigorire e ripristinare le qualità della democrazia: A) La rotazione dei rappresentanti. È fenomeno umano che se i rappresentanti rimangono troppo tempo «al potere» tendono a costituire una «casta corporativa» e facilitano la corruzione. Basti vedere il nostro sistema elettorale che ha quasi completamente escluso i Cittadini dal potere di eleggere i propri rappresentanti.
B) Cedere progressivamente potere decisionale dai vertici alla base. Questo è un principio che si è dimostrato molto efficace dalla Magna Carta in poi quando i Baroni hanno obbligato il Re a sottostare alla legge e a chiedere il loro consenso nel prendere decisioni. La trasformazione, in corso da diversi anni, invece tende a centralizzare le decisioni; è un’involuzione della società, dei Cittadini che masochisticamente sembra vogliano tornare al primitivo metodo delle tirannie.
C) Aumentare la trasparenza verso i Cittadini sia sull’avanzamento dei lavori di trasformazione in capo all’Esecutivo sia sull’agenda e sul programma del Parlamento. Ricordando che in democrazia il Parlamento è l’unico organismo in grado di approvare o negare i provvedimenti di trasformazione. Il Parlamento approva o non approva, ma è il principale produttore di proposte di provvedimenti. I provvedimenti sono proposti per lo più dall’Esecutivo che dovrebbe essere composto da gente competente, quindi non necessariamente rappresentante del popolo. Svolgere entrambi i ruoli è cosa molto vicina al modello di governance delle tirannie.
di Stefano Chianchi per Bussola Italia