A Cuba si celebra la vittoria sugli invasori della Baia dei Porci il punto di maggior successo della rivoluzione cubana
A Cuba si sono svolte le celebrazioni per la vittoria di Playa Giron 56 anni fa. L’invasione cominciata 72 ore prima era terminata con la resa di 1.600 tra ex militari – poliziotti di Batista, rampolli gasati della espatriata borghesia cubana e mercenari reclutati e addestrati in campi della C.I.A., (l’agenzia di spionaggio e interventi illegali nei Paesi antipatici agli USA), in Florida e in Nicaragua, a quel tiempo di Somoza. Dopo vari mesi di trattative furono scambiati con una nave di trattori e una di medicine. Fidel chiedeva molti piu’ trattori, ma Kennedy in un primo tempo rifiutava di trattare perché era come riconoscere, di fronte al mondo, d’essere implicato nell’invasione poi, qualche consigliere volpino la fece passare per azione umanitaria.
Playa Giron e’ una delle spiaggie della Baya de los Cochinos, (Baia dei Porci) nome che sembrerebbe coniato per gli invasori, invece furono i pirati a darle il nome, dato che la palude che la circonda la baia era piena di maiali selvatici che loro cacciavano per rifornire le proprie navi prima delle scorrerie. Infatti Giron era un pirata francese, e là, 72 ore dopo lo sbarco, si infransero i sogni di liberare Cuba dai comunisti.
In una delle navi con le quali erano arrivati c’era un Governo Provvisorio, che avrebbe dovuto chiedere dal territorio cubano l’intervento USA, ma non riusci a sbarcare perché Fidel intuì la mossa e concentrò il fuoco d’artiglieria e dei pochi carri armati di fabbricazione sovietica ma comprati in Italia, (come ebbe a dire Fidel in una conferenza stampa) e 2 aerei salvati dai bombardamento degli areoporti di 5 giorni prima, sulle navi, che quindi dovettero ritirarsi senza sbarcare il Governo Provvisorio. Così Kennedy non ebbe più giustificazione internazionale per intervenire, e non lo fece. I cubano-americani non gliela perdonarono mai, e uno dei tre attentatori di Kennedy, l’anno dopo, era proprio uno di questi. D’altra parte la CIA non perdonò mai l’intermediario dell’acquisto dei carri armati sovietici, – ci misero alcuni anni ad individuarlo e lo fecero saltare in aria ai piedi di un traliccio elettrico a Segrate – Milano – Italia.
di Giancarlo Guglielmi