Se il “fine pena mai” è un’obbrobrio giuridico, antrettanto rischia di diventarlo il “fine processo mai”
Dai tempi del Beccaria si è cominciato a sostenere che la pena non dovesse mai essere “sine die”. Prima si è abolita la pena di morte, il “fine pena mai” per eccellenza, e poi progressivamente si è ripensato lo stesso ergastolo che ormai è di fatto, se non per legge, abolito in molti paesi civili.
Se il concetto di “fine pena mai” è attualmente accettato quasi ovunque si sta profilando nel nostro Paese un altro concetto altrettanto aberrante: il “fine processo mai”.
Infatti è più che comprensibile lo sdegno per processi, anche importanti, che finiscono nel nulla perché nel frattempo è intervenuta la prescrizione.Tra ritardi di magistrati, impedimenti burocratici, ostruzionismo e tattiche dilatorie di avvocati quanti processi sono finiti nel nulla: una beffa per i danneggiati, una spesa inutile per lo Stato, una figuraccia per la giustizia… Basti pensare a uno dei processi più importanti (anche come conseguenze civili) degli ultimi anni: quello contro i Riva per la gestione dell’Ilva di Taranto, destinato a chiudersi definitivamente con una prescrizione generale.
Ma questo non deve attenuare la gravità di una grave attenuazione della prescrizione (o meglio della sua interruzione): i processi potrebbero durare decenni, gli imputati resterebbero in una situazione di attesa e di limitazione dei propri diritti per una buona parte della loro vita, i danneggiati avrebbero un bel aspettare la giustizia… alla faccia di Beccaria.
La soluzione sembrerebbe ovvia: non allungare la prescrizione, ma ridurre la durata dei processi, altrimenti sarebbe un po’ come allungare gli orari dei treni per togliere i ritardi.
Come ottenere tutto ciò? Come ha sempre sostenuto Libertates:
depenalizzare i reati minori, legare gli avanzamenti di carriera dei giudici ai meriti e all’efficienza e non all’anzianità di ruolo, semplificare e informatizzare le procedure, riorganizzare i tribunali sul territorio, evitare che lo spostamento di un giudice implichi ricominciare un processo eccetera.
Sarebbe già un buon segno iniziare con alcune di queste riforme, ma le stiamo aspettando da decenni: la riforma della magistratura sembra già un processo a cui è stata tolta la prescrizione, non finisce mai
di Angelo Gazzaniga