Negli ultimi tempi si sono spesso sentite da parte dei nostri politici dichiarazioni di tutti i tipi e di tutti i toni: ma raramente espressioni così crude e volgari quali quelle di Grillo o di Battiato.
Dichiarazioni del genere (a parte la loro veridicità, tutta da dimostrare) sono in linea con lo stile dei personaggi e sono indubbiamente consone ad un certo modo di concepire la politica che sembra molto in voga.
Quello che veramente importa non sono i fatti, ma le dichiarazioni;
non il ragionamento pacato e argomentato, ma il “bucare”il video o essere il più citato da twitter o facebook.
Altrimenti l’interesse dell’opinione pubblica cala e non resta più niente: chi si ricordava che Battiato fosse assessore in Sicilia prima che affermasse che “le parlamentari sono disposte a tutto”?
Chi conosce i programmi di Grillo piuttosto che il suo “basta con questi puttanieri”?
Ma queste parole non solo ci fanno conoscere molto di più il livello culturale, morale e democratico di chi le dice rispetto a quello dei personaggi a cui sono dirette, ma nascondono un grave pericolo: la perdita di credibilità e di rispetto verso quelle istituzioni già così pesantemente screditate.
Non vorremmo tornare a quando una frase come “non siamo insensibili al grido di dolore…” rischiò di scatenare una guerra tra Piemonte e Austria, ma far sommessamente notare come un linguaggio misurato e consono al ruolo di chi lo usa non possa che essere un modo per riaffermare quei valori di rispetto per libertà degli altri e la funzione delle istituzioni che sono basilari in una democrazia vissuta e non solo gridata.
Angelo Gazzaniga