Diciamo la verità: le vignette di Charlie Hebdo spesso non ci sono piaciute: alcune sono volgari, alcune blasfeme, altre semplicemente non ci fanno sorridere: spesso più che vignette satiriche sono sberleffi contro ogni potere o contro chi crede in qualcosa.
Ma proprio per questo dobbiamo essere al fianco di Charlie Hebdo: troppo facile essere d’accordo con le vignette che piacciono, che sono dalla nostra parte o che irridono i nostri avversari: la vera libertà da difendere è anche quella dei nostri avversari, soprattutto quella.
Ma non dobbiamo dimenticare che a fronte della libertà di espressione c’è un’altra libertà: quella di non sentirsi offeso nei propri valori: come sempre la nostra libertà vale sinché non va a ledere l’altrui libertà.
Ma come trovare l’equilibrio tra queste opposte esigenze?: né con l’omicidio (ça va sans dire direbbero i francesi) e neppure con i pugni, ma, da liberali, attraverso la legge che è, per l’appunto, quell’insieme di norme che regolano la convivenza civile e che rispecchiano il comune sentire. Se una vignetta non ha l’intento di esprimere un’idea, ma di offendere qualcuno, va condannata e l’autore sanzionato.
è questo un equilibrio difficile da trovare e da rispettare, ma è la sola strada per avere una società sempre più “aperta” (come diceva Popper) e rispettosa della propria e dell’altrui libertà.
Angelo Gazzaniga