Democrazia versus partitocrazia

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Dopo la seconda guerra mondiale, sconfitte le dittaure europee, si è scritto e parlato molto di democrazia, cosi’ come dopo la caduta del muro di Berlino quando divennero democrazie alcuni paesi dell’est europeo. Vi fu ottimismo sul prevalere delle democrazie nel mondo, al punto che Francis
Fukuyama scrisse il famoso saggio « The end of history « nel quale sosteneva che le democrazie avrebbero prevalso e che, siccome le democrazie non si fanno la guerra, la storia sarebbe cambiata. Purtroppo non è stato cosi’ ed oggi,
con qualche ipotetica democrazia scivolata verso la
dittatura, assistiamo a un quasi silenzio sui suoi valori e contenuti.
Democrazia significa ( dal grego demos = popolo e kratos= potere) potere del popolo. Ma tale potere, per essere operativo, va organizzato con costituzioni, leggi e regolamenti che lo limitano nel senso che si stabilisce, non potendoci essere unanimità su tutto, che sono le maggioranze a comandare e le minoranze ne accettano le decisioni.
Tutte le democrazie sono un compromesso e tutte le demorazie sono diverse, una dall’altra, perchè sono il risultato delle vicende storiche e politiche di una nazione.
In alcune il popolo è veramente sovrano, in altre meno.
In Italia sono i partiti che, qualche sparuta primaria a parte, decidono le candidature ed hanno, di fatto, piu’ potere del popolo che invece, per questo aspetto, è veramente sovrano negli Usa.
Ma negli Usa, non vi sono anagrafi e documenti di identità obbligatori, per votare bisogna iscriversi ed è polemica recente il fatto che in alcuni stati il partito repubblicano, nello stato dove è al potere, tende a rendere complicata e scoraggiare l’iscrizione al voto per minoranze etniche, linguistiche e portatori di handicap che si presume non votino repubblicano. Quindi, per questo aspetto, Gli Usa sono meno democratici dell’Italia.
Un caso anomalo è la Svizzera dove i referendum sono frequenti perchè su certi argomenti è il cittadino che deve decidere, non il parlamento, ma i cittadini che votano alle elezioni e ai referendum sono raramente supeiori al cinquanta percento.
I fondamenti e i valori della democrazia dovrebbero essere insegnati sin dalla scuola e ribaditi dalla politica ad ogni passo, spiegando, per esempio, che anche una democrazia in crisi e disordinata è meglio di ogni altra forma di organizzazione dello stato perchè se un popolo si mette nelle mani di un demagogo potenziale, che promette veloci soluzioni di certi problemi, lo trasforma presto in dittatore come è successo in Italia e Germania con le tragiche conseguenze che sappiamo.
In Italia, il senso e l’essenza della democrazia dovrebbero essere il pane quotiidiano dei politici e guidarli in ogni loro decisione. Ma non è cosi’.
E’ nota la famosa battuta di Winston Churchill : la democrazia è la peggiore forma di governo, escluse tutte le altre.

di Ettore Falconieri

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