Spesso le piccole cose danno uno spaccato illuminante su certi modi di essere.
Eccone due:
- Dell’Utri si è visto sequestrare una decina di milioni perché pur essendo condannato definitivamente per associazione mafiosa si è dimenticato di dichiarare al tribunale una quarantina di milione percepiti in questi anni, quando la legge è esplicita: tutti coloro che sono condannati per mafia debbono dichiarare qualsiasi introito superiore a diecimila euro
- Verdini, pur essendo ai domiciliari, si è recato a Roma in un ristorante a trattare affari più o meno leciti con esponenti del suo giro, quando la legge anche in questo caso è esplicita: chi è ai domiciliari può solo incontrare le persone autorizzate dal tribunale.
Eppure si tratta di due personaggi tutt’altro che sprovveduti o ignoranti delle leggi.
Che siano due italiani tipici per cui le leggi ci sono e vanno rispettate, ma dagli altri:
“noi siamo della categoria dei “potenti” a cui tutto (o quasi) è lecito e permesso, perché le leggi sono fatte per il popolo (in senso dispregiativo, cioè di “volgo”)”.
“Lei non sa chi sono io”
Quando ci sentiremo tutti cittadini con pari diritti e doveri e non sudditi e padroni?
di Guidoriccio da Fogliano