Dopo le elezioni in Sardegna
Diciamolo francamente: sentir parlare Di Maio, Di Battista e Toninelli non è un bello spettacolo. Il programma grillino è ancor peggio: non solo autoritario, partitocratico e statalista, ma anche pericoloso per il futuro della economia e della democrazia liberale. E tuttavia… quando sentiamo i commenti dei media finto indipendenti – in realtà politicizzati e conformisti – disquisire per ore sul crollo del Movimento nelle elezioni regionali sarde, e sottolineare il mancato trionfo della Lega… ebbene, si percepisce che qualcosa non torna. Perché il Partito Democratico – magnificato come il primo dell’isola – è precipitato dal 22 al 13 per cento, confermando un declino inarrestabile a partire dalla disastrosa gestione di Matteo Renzi. E Forza Italia, di cui si registrano senza batter ciglio pettorute dichiarazioni di giubilo dopo la vittoria del centro-destra, è crollato addirittura dal 18 a meno dell’8 per cento. I due partiti residuali possono darsi la mano: finché la stampa italiana resterà a questo livello, potranno anche scendere sotto l’1 per cento, ed essere celebrati come se avessero un grandioso avvenire davanti. Ma Libertates non lo farà.
di Gaston Beuk