Due veri sfidanti, Sala e Parisi, il presunto outsider che si è fermato ai blocchi di partenza, Passera, e un terzo incomodo, il grillino Gianluca Corrado
Un mese fa circa abbiamo assistito all’apertura della campagna elettorale di Beppe Sala e dopo il superbo Iannacci che dava il via all’evento, i vari interventi dei sostenitori del candidato sindaco del centrosinistra e lo speech di Sala sembrava che non ci fossero rivali. Sono bastate poche settimane e Parisi sceso ufficialmente in campo con la sua macchina elettorale, un Beppe Sala sotto tono e qualche uscita “confusionaria” in tema di comunicazione elettorale e i sondaggi elettorali si sono rovesciati.
Sembra che ci sarà fino alla fine un testa a testa Sala-Parisi. L’unica certezza ora è quella del ballottaggio. Data da appuntare per gli elettori milanesi: il 19 giugno. Nessuno dei candidati favoriti, Stefano Parisi e Beppe Sala, infatti, si avvicina neanche minimamente alla possibilità di vincere al primo turno. Secondo i dati WinPoll per Huffington Post al primo turno Sala si attesta intorno al 39,5%, Parisi al 37%. Distantissimi gli altri: Gianluca Corrado del Movimento 5 Stelle si ferma 15% (ma i suoi voti potrebbero decidere le sorti delle elezioni) e via via il resto che insieme fa un 8%.
Il recupero di Parisi è partito dalla capacità di rimettere insieme i pezzi del centro destra, con la Lega destinata a essere “partito di maggioranza” della coalizione. Rimangono i mille dubbi su come sarà composta la squadra “moderata” che in caso di vittoria sarà alla guida di Milano. Tornando alla squadra elettorale, Parisi ha messo segno un colpo importante per le elezioni comunali di Milano: Corrado Passera, candidato nell’area di centro destra e quindi concorrente dello stesso Parisi, si è ritirato dalla corsa e ha appoggiato Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Scelta che lascia sconcertati dopo che Passera si era candidato a livello nazionale come “anti-Renzi” prima, poi come sindaco di Milano alternativo ai partiti “tradizionali” di PD e FI. In cambio di cosa Passera abbia rinunciato alla corsa alla poltrona di sindaco lo scopriremo in estate. Quello che oggi è certo è che Corrado Passera, dopo aver tappezzato le vie di Milano con cartelloni dal dubbio gusto e alle volte “fantasiosi” e “poco moderati”, non sarà più la soluzione di tutti i problemi dei milanesi.
Sul fronte Movimento 5 Stelle, sarà l’avvocato Gianluca Corrado il candidato a Milano: dopo la rinuncia di Patrizia Bedori, Corrado ha vinto le primarie bis con 634 voti su 876 partecipanti (72% delle preferenze). L’avvocato era arrivato terzo alle primarie di novembre con 65 voti: dunque l’anticipo con cui i 5 Stelle avevano scelto il candidato per Milano si è ribaltato tutto a sfavore del Movimento, che sembra assolutamente marginale nella corsa milanese. Per Corrado, “dal punto di vista politico non ci sono grandi differenze. Se Parisi vincesse sarebbe comunque ostaggio dei partiti della destra”. Sul fronte PD afferma: “Non c’è continuità tra Pisapia e Sala. L’uomo di Expo è l’uomo di Renzi a Milano, l’alfiere del partito della Nazione. E il Pd oggi è il partito dove si rifugiano le lobby, gli affaristi, i poteri forti. Un tempo questo ruolo era di Forza Italia, oggi è del PD”. Messaggio grillino dato forte e chiaro, come sempre fuori dagli schemi.
Gilbert du Motier de la Fayette